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Sanità, i budget assegnati dall’Asp penalizzano i cittadini di Reggio

Un'altra penalizzazione all’orizzonte della città di Reggio Calabria: parliamo di Sanità, uno dei punti cardine della qualità della vita dei cittadini. E il pericolo che si sta presentano lo illustra un esperto del settore sanitario: il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo. «Alle strutture sanitarie accreditate, cioè quelle che, alle nostre latitudini, riescono a sopperire alla richiesta di prestazioni di cui i cittadini necessitano, viene assegnato – spiega Lamberti –, così come ogni anno, un budget di laboratorio, risonanza magnetica, fisioterapia, branche a visita. Il budget dovrebbe essere legato al fabbisogno della popolazione, anche per ottemperare a quelli che sono i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e per eliminare le lunghe liste di attesa. Tanto per fare un esempio in Lombardia i livelli essenziali di assistenza si concretizzano in 12 prestazioni pro capite, mentre in Calabria, e a Reggio in particolare, arriviamo, si e no, a 5».
Fatta questa premessa, arriva la nota dolens. Dice ancora Lamberti Castronuovo: «I budget a Reggio Calabria non sono figli dei Lea bensì il frutto della fantasia della burocrazia, perché altro non sono che delle prebende, che vengono assegnate secondo criteri astrusi alle varie strutture. Sono delle vere e proprie assicurazioni per le strutture, le quali possono anche non garantire, per nulla, la qualità del servizio. Ciò va bene per quelle di poco conto ma non vale certamente per le strutture di alto prestigio, di cui la città gode. Sta succedendo, dunque, che la dott. Di Furia, commissario dell’Asp, persona qualificatissima e sorprendentemente valida, è costretta ad assegnare i budget su input dei suoi uffici, che altro non sono che la perpetuazione di quelli degli anni passati e quindi non garantiscon

 

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