Il primo lotto è già arrivato in azienda. I bus di piccole dimensioni utili per garantire il servizio nelle aree collinari andranno a potenziare la flotta e dare maggiore efficienza al servizio. Operazione annunciata da anni progettata dall’allora assessore Agata Quattrone, poi seguita dal suo successore Giuseppe Marino, e Mariangela Cama. Dopo anni di burocrazia finalmente i primi tre bus dei 23 previsti sono arrivati.
Sono l’unico elemento concreto che è riuscito a salvarsi della mega operazione da 100 milioni di euro per la mobilità prevista dal Pon Metro. Il progetto della metropolitana sfumata è ormai un altro capitolo delle occasioni perdute. Ma intanto il management di Atam di concerto con il Comune e le costanti sollecitazioni dei sindacati è riuscito a portare a casa il risultato.
Operazione preziosa soprattutto per un territorio complesso come quello reggino che si sviluppa tanto sul litorale che lungo le colline fino alle pendici dell’Aspromonte. Ed è proprio alla luce della morfologia del territorio che allora si era pensato a questa fornitura che risponde alle istanze di una fascia importante di utenza, quella delle periferie. Contesti in cui i bus normali di linea, hanno difficoltà ad inerpircarsi tra i tornanti. Come dire si può pensare a rivisitare il servizio e la sua frequenza, grazie a questi mezzi che devono presto entrare nella disponibilità dei cittadini.
I primi bus sono arrivati e in queste settimane saranno seguiti dagli altri.
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