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Caos gazebo, oltre lo Stretto occupazione gratuita mentre a Reggio infuria la polemica

Il Tar blocca uno smontaggio su corso Garibaldi

Nella caotica gestione del caso gazebo, si inserisce un’altra notizia destinata ulteriormente ad alimentare tensioni e polemiche tra alcuni commercianti e l’amministrazione comunale. Proprio l’altro ieri il Consiglio comunale della dirimpettaia Messina ha approvato una proposta che ha modificato il regolamento sulla Cosap. Nella sostanza il canone di occupazione degli spazi di aree pubbliche all’esterno oltre lo Stretto ha registrato una profonda revisione, con molte agevolazioni per i commercianti. Questo quanto ha annunciato l’amministrazione comunale messinese in un settore che dopo la pandemia del coronavirus deve trovare in tutta Italia una regolamentazione più chiara, ma che grazie al decreto “Milleproroghe” continua a essere sospeso tra regolamentazione d’emergenza e necessità di ripristino del decoro urbano: «La Cosap, la tassa per l’occupazione suolo, sarà azzerata per i commercianti che hanno spazi all’esterno dei locali anche per tutto il 2023». Il tributo, per ragioni legate al Covid, era gratuito dal 2020, ma finora era stato il Governo a farsene carico, adesso il Comune siciliano ha deciso di farsene carico.
Cosa che non può essere presa in considerazione a Reggio anche perché Palazzo San Giorgio sta facendo i conti con una fase cruciale per il suo futuro, con l’uscita dal duro piano di riequilibrio finanziario. Dopo dieci anni si torna alla normalità, ma gli strascichi di questo piano redatto dalla commissione straordinaria sono molto evidenti.
Quindi tutto ingessato anche in questo settore, che proprio negli ultimi giorni sta facendo registrare roventi polemiche per l’azione intrapresa dall’amministrazione finalizzata a regolarizzare la situazione dei gazebo. E n questo senso lo scontro da politico è arrivato subito nelle aule della giustizia. Un’attività sul corso Garibaldi “colpita” dall’ordinanza del 9 marzo (ma quel giorno sono state diverse quelle adottate) è riuscita a ottenere dal Tribunale amministrativo regionale la sospensione del provvedimento che ordinava lo smontaggio.

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