Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Scarichi fognari in mare. Melito in cerca di soluzioni

L’Ancadic mantiene accesi i riflettori sul problema. Al Comune l’onere di una condotta sottomarina

Le acque reflue che rilasciate dal depuratore finiscono nel torrente Tabacco, per poi riversarsi sull’arenile e in mare, rappresentano un grosso problema sotto aspetti di natura diversa. Per Vincenzo Crea, referente unico dell'Ancadic e responsabile del comitato spontaneo Torrente Oliveto, urgono interventi per poter favorire «lo scarico in mare attraverso la realizzazione di una condotta sottomarina, come previsto per legge». La criticità in questione riguarda il ciclo di gestione del depuratore di contrada Notaro.

«La richiesta d’intervento inoltrata come Ancadic alle competenti istituzioni, riguardante il riefficientamento dell’impianto di depurazione di Melito Porto Salvo –  spiega Crea – è stata prontamente recepita dalla Città metropolitana, settore tutela del territorio e dell’ambiente, che ha provveduto a revocare l’autorizzazione provvisoria allo scarico delle acque reflue urbane, prodotte dall’impianto di depurazione». La stessa era stata rilasciata con atto dirigenziale del 17 gennaio 2020, al responsabile del settore tecnico del Comune melitese in qualità di titolare dello scarico.

«Si tratta comunque di un provvedimento tardivo visto che le nostre segnalazioni risalivano al 2018. Come Ancadic, tra l’altro, ci siamo premurati di trasmettere agli organi di governo nazionale e agli uffici regionali competenti il suddetto provvedimento, rappresentando che non si fosse a conoscenza delle prescrizioni impartite col suddetto atto, ovvero se sia stato indicato l’obbligo, da parte del Comune di attivare una condotta sottomarina di allontanamento delle acque depurate».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia