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Reggio, le nuove catene di comando e le frizioni per il “locale” di Gallico

Nelle motivazioni del processo “Epicentro” i temi d’accusa emersi nell’indagine “Malefix”

Gli organigrammi moderni delle cosche De Stefano, Tegano e Libri; le nuove catene di comando dopo le operazioni e gli arresti eccellenti della Procura antimafia; i rapporti tra le nuove generazioni e le frizioni intestini: ecco alcuni temi accusatori emersi dall'operazione “Malefix”, uno dei tre filoni d'indagine confluiti nel maxi processo “Epicentro”. Percorsi investigativi che sono stati messi in evidenza dal Gup nelle motivazioni della sentenza (conclusasi con 53 condanne la stragrande maggioranza delle quali pesantissime visto il rito abbreviato e il beneficio della riduzione di un terzo della pena): «L'operazione “Malefix” dimostra la perdurante esistenza e operatività delle cosche De Stefano, Tegano e Libri individuandone i principali esponenti e i ruoli svolti nell'ambito dell'attività associativa; consente di ricostruire in maniera compiuta l'organigramma della cosca Libri e la nuova catena di comando che aveva assunto il potere dirigenziale a seguito della carcerazione di Filippo Chirico e Antonino Caridi, gruppo di comando che si pone in piena continuità con il precedente; fornisce uno spaccato delle regole di funzionamento dei rapporti tra le cosche reggine; mette in rilievo due episodi di fibrillazione dell'associazione legati, da un lato, alle tensioni createsi con la cosca Libri a seguito della rivendicazione da parte di Carmine De Stefano dell'esclusiva sulle attività dell'imprenditore Carmelo Crucitti, dall'altro, al contrasto insorto tra il sottogruppo criminale riferibile a Luigi Molinetti e i De Stefano».

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