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Mancano i medici nelle carceri, l’Asp di Reggio mette una pezza

Avviata la ricerca di personale su Palmi, nel capoluogo l’emergenza sembra rientrata. Difficoltà in tutta la regione tra bandi deserti e carenza di specialisti E fioccano le proteste dei detenuti che reclamano piena assistenza

Carenza di medici per l’assistenza dei detenuti nelle carceri reggine: si corre ai ripari. L’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, infatti, ha avviato una ricerca di personale in grado di garantire la continuità assistenziale. Si tratta di una assegnazione provvisoria in attesa che la Regione pubblici le zone carenti.
La mancanza di personale sanitario negli istituti penitenziari calabresi è cronica ormai da diverso tempo; si va avanti cercando sempre di tamponare da una parte all’altra, in attesa di soluzione definitive. O non ci sono adesioni ai bandi pubblicati dalle varie Asp, oppure mancano gli specialisti, fatto sta che continuano le lamentele dei detenuti che reclamano l’assistenza nelle diverse branche specialistiche mediche. Fermo restando che spesso, come è stato anche riscontrato, le richieste sarebbero in parte inappropriate.
Fatto sta che mentre su Palmi si sta cercando di mettere una pezza rispetto a una questione che al momento resta complicata, a Reggio nel plesso di Arghillà la situazione sembra – almeno in parte – tornata alla normalità. Questo anche grazie a una decisa riorganizzazione del servizio sanitario avviata nell’ultimo periodo. In passato c’erano state precise denunce in tal senso, arrivate anche al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Adesso tutto sta viaggiando sui binari giusti.
La fase più difficile legata anche alla gestione delle visite dei detenuti durante la pandemia da Covid-19 sembra essere ormai alle spalle: da marzo sono stati coperti tutti i turni medici diurni nella fascia oraria dalle 8 alle 20. Allo stesso tempo vengono garantite le visite mediche quotidiane e quelle specialistiche per chi ne fa richiesta. Per quanto riguarda invece i medicinali, grazie anche al supporto di farmacie esterne, vengono regolarmente erogati ma è in essere anche la sottoscrizione di un protocollo ad hoc per il potenziamento della farmacia aziendale; per quanto riguarda i farmaci da banco, questi vengono canalizzati attraverso una farmacia convenzionata con l’istituto penitenziario.

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