Rapporti diretti e privilegiati, relazioni stabili e continue, legami forti e mai in discussione, sinergia operativa: per gli analisti dell’Antimafia nell’orbita della cosca De Stefano, la famiglia di ’ndrangheta più potente di Reggio-Città, ci fu anche il gruppo Audino. Un filo diretto al centro dell'esame in Tribunale del collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo. Le sue conoscenze sul tema specifico sono state riversate nel dibattimento di “Epicentro” (come da verbale di udienza del 10 febbraio scorso): «Quindi la famiglia Audino, nei tempi sia della guerra che sia dopo della guerra, Mario Audino, lui e Mico Stillitano, erano le due persone che hanno gestito per Archi, tutta Reggio Calabria. Significa tutte le estorsioni: dai magazzini, all’asfalto, alle imprese». Presidente Capone: «Quindi signor Liuzzo, diciamo che un contrasto, una contrapposizione, una rottura tra gli Audino e i De Stefano, non c'è mai stata?». Liuzzo è perentorio: «No, questo no».
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