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Falsi certificati al carcere di Reggio, la detenuta alla direttrice: «A mezzanotte mi sentirò male...»

L’investigatore della Polizia penitenziaria: «E la dottoressa Longo ad un certo punto dice: “No, no, va beh, facciamo con lui via”»

È stata una conversazione, intercettata, tra l'ex direttrice delle carceri reggine, Maria Carmela Longo, e una detenuta, Caterina Napolitano, a mettere nei guai il medico dell'Asp, in servizio presso la casa circondariale cittadina, Antonio Pollio. Tutti e tre imputati, per la presunta certificazione medica falsa redatta su input della direttrice per evitare a una detenuta il viaggio da Reggio a Perugia per rendere una testimonianza in Tribunale. La ricostruzione della contestazione è stata fatta nell'ultima udienza in Tribunale (verbale di udienza del 16 marzo) con uno dei principali componenti il pool investigativo - Gianni Chiapparella, appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria impiegato presso il Nucleo Investigativo Centrale di Roma - sottoposto al fuoco di fila di domande dell'avvocato Francesco Calabrese. Primo tema di approfondimento gli orari di servizio del medico. Calabrese: «Mi dice se Pollio ha fatto servizio quella mattina fino alle 14 ed è smontato?». Chiapparella: «Quel tipo di accertamento nell'informativa non c'è, sta negli allegati che abbiamo, che è parte integrante dell'informativa finale; è un carteggio voluminoso con le fotocopie di registri d'ingresso, del personale che che monta e che smonta». Calabrese: «Questo dottore da quello che dice la Napolitano, è smontato alle due... Quindi qui si pone un riferimento al possibile medico che sarebbe stato in servizio nel momento in cui la Napolitano si sarebbe sentita male. Lei, sostanzialmente nella sua deposizione, dice che sarebbe stato programmato in maniera tale che ci fosse presente dottore Pollio di servizio». Chiapparella: «Lei dice: “A mezzanotte mi sento male” e la dottoressa Longo ad un certo punto dice: “No, no, va beh, facciamo con lui via”; appena dopo la Napolitano dice: “Chi è? Il dottore Pollio? Quello con l’apparecchio”». Calabrese: «In questa intercettazione c’è una chiamata diretta della dottoressa Longo con il dottore Pollio?». Chiapparella: «Parla la dottoressa Longo, parla, prende il telefono interno e parla… e noi ovviamente scriviamo probabilmente con l’area sanitaria, perché, come detto, non sappiamo… non udiamo la voce dell’interlocutore».

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