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Processo Epicentro a Reggio, proseguono a sfilare come testimoni i collaboratori di giustizia

In Tribunale il processo alle cosche del mandamento “Centro” resta nella fase cruciale

Prosegue l'ora dei pentiti. Il processo “Epicentro” riprenderà dal collaboratore di giustizia Vittorio Fregona, tra i più convinti accusatori delle organizzazioni mafiose della cintura urbana sud della città: il 12 maggio è previsto in Tribunale collegiale (presidente Silvia Capone, giudici a latere Carla Costantino e Andrea Iacovelli) l'esame dell'Ufficio di Procura e controesame del collegio di difesa. Il dibattimento attuale sarà incentrato ancora per qualche udienza proprio sull'escussione dei collaboratori. Secondo le anticipazioni del Tribunale, a seguire sfileranno sul banco dei testimoni, punti fermi della lista della Procura antimafia, Mario Gennaro, Paolo Iannò, Salvatore Aiello e Roberto Lucibello. Tutti, secondo le logiche processuali, per rafforzare il quadro d'accusa, già pesante come un macigno, contro capi, gregari e fiancheggiatori delle 'ndrine del mandamento “Centro”. E segnatamente, secondo le analisi del pool antimafia guidato dal procuratore Giovanni Bombardieri, legati o riferibili alle ’ndrine De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, Zito-Bertuca e Rugolino di Catona.
Davanti al Tribunale collegiale sono 15 le persone sul banco degli imputati; altre 58 sono state giudicate in primo grado avendo scelto il rito abbreviato e sono in attesa della definizione dell'inizio dell'Appello. Il processo “Epicentro” è nato dalla riunificazione di tre indagini della Procura antimafia di Reggio contro le principali cosche cittadine: Malefix”, contro le generazioni moderne della cosca De Stefano; “Metameria”, contro la storica cosca di Pellaro e Bocale in sintonia con i clan di Archi; “Nuovo corso” con gli operatori economici della Città stremati dai clan delle estorsioni anche sul centralissimo Corso Garibaldi.

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