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Mafia, appello Procura Reggio Calabria contro assoluzione di Canali e D'Amico

La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha depositato ricorso in Appello avverso la sentenza di assoluzione del magistrato Olindo Canali e del collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico, decisa dal Gup del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenza Bellini, il 16 novembre del 2022. Anche e la parte civile Sonia Alfano (con il legale Fabio Repici, difensore della famiglia del giornalista Beppe Alfano, assassinato dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio del 1993) ha proposto appello avverso all’assoluzione.
Il Giudice dell’udienza preliminare aveva assolto 'perché il fatto non sussiste', l’ex Sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Barcellona, adesso in servizio a Milano, Olindo Canali, dall’accusa di corruzione in atti giudiziari con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa, cioè di aver accettato la promessa è in parte intascato denari per compiere atti contrari ai propri doveri.
La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, allora rappresentata dall’attuale Procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, aveva chiesto al gup Bellini la condanna a sei anni per Olindo Canali e a quattro anni di reclusione per Carmelo D’Amico. Due le ipotesi di reato contestate dall’accusa a Canali: la prima, riguardava l’attività che il magistrato svolse in relazione al primo processo per il triplice omicidio Geraci-Raimondo-Martino del 4 giugno 1993, avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto; la seconda, altro caso di corruzione in atti giudiziari contestato, tra il 2008 e il 2009, in concorso con Salvatore Rugolo, Carmelo D’Amico e il boss di cosa nostra Giuseppe Gullotti, relativa al maxi processo «Mare Nostrum» e all’indagine per l’omicidio del giornalista Beppe Alfano.

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