«La radiologia oppidese è utilizzabile ma resta ferma a causa dell’incuria e del disinteresse di chi dovrebbe fare e non fa. Restituitela a coloro che ne hanno bisogno». È questo il messaggio di denuncia lanciato ieri dal comitato spontaneo “19 febbraio” a tutela dell’ospedale di Oppido Mamertina.
Dopo oltre settanta giorni di mobilitazione permanente e pacifica e di costanti attività di sensibilizzazione sul territorio, il collettivo questa volta ha tuonato contro i ritardi nella riattivazione del servizio radiologico all’interno del “Maria Pia di Savoia”.
«Siamo in presidio affinché tutto ciò che è stato promesso si avveri – ha scandito la portavoce del comitato Margherita Mazzeo – e tra queste, lo scorso febbraio, la commissaria dell’Asp aveva inserito la riapertura del reparto di radiologia, funzionale al riconoscimento di presidio di zona disagiata. La dottoressa Lucia Di Furia con missiva del 3 marzo dettava i tempi della riattivazione, invece la radiologia di Oppido, dal punto di vista tecnico e radioprotezionistico, è funzionante e già utilizzabile dal 20 aprile, ma di fatto non è operativa poiché non è ancora prenotabile alcuna prestazione attraverso il CUP dell’Asp di Reggio Calabria».
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