Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Reggio, detenuto pestato in carcere? Al via l’udienza preliminare

Davanti al Gup 14 indagati: la posizione più delicata riguarda l’ex comandante degli agenti

Sono 14 gli indagati che compariranno questa mattina all'Aula bunker di viale Calabria davanti al Gup Vincenzo Quaranta per la vicenda inerente le presunte torture subite da un detenuto napoletano nelle carceri reggine. Come chiesto dal Pubblico ministero Sara Prezzan, sotto accusa figurano l'ex comandante dell'istituto “Panzera”, 11 agenti della Polizia penitenziaria, un medico e un infermiere. Tre le persone offese: il detenuto Alessio Peluso che avrebbe subito le aggressioni degli agenti; un vice sovrintendente della Penitenziaria che sarebbe stato vittima di un tentativo di concussione; il Ministero della Giustizia.
L'accusa centrale è il delitto di tortura commessa da pubblico ufficiale aggravata, «perché Stefano La Cava comandante dell'Istituto penitenziario G. Panzera-Plesso San Pietro, il vice sovr. Pietro Luciano Giordano, gli assistenti capo Domenico Angelo Cuzzola, Placido Giordano, Angelo Longo, Alessandro Gugliotta, Fabio Morale; l'agente scelto Stefano Munafo, l'assistente Alessandro Sgrò, l'assistente capo Antonino Biondo, tutti in forza al Quadro permanente presso l’Istituto, il sovrintendente Diego Ielo e l'assistente Capo Carmelo Vazzana, in forza al Nucleo Traduzioni cittadino, dunque nella qualità di pubblici ufficiali, in concorso morale e materiale tra loro, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla funzione svolta, con il pretesto di dover sedare la protesta di Alessio Peluso, persona privata della libertà personale in quanto detenuta in regime di sorveglianza particolare e affidata alla loro custodia e vigilanza, il quale per avere i suoi effetti personali depositati nel magazzino detenuti non era rientrato in cella dopo aver usufruito delle ore d'aria, conducevano illegittimamente il detenuto nella cella di isolamento n. 7 sita nel Reparto Caronte, senza alcuna previa decisione in tal senso del Consiglio di disciplina ovvero senza alcuna previa decisione adottata in via cautelare dal Direttore, serbando gratuite condotte di violenza e di sopraffazione fisica che cagionavano al detenuto acute sofferenze fisiche mediante più condotte e sottoponendolo ad un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona».
Estranei all'ipotesi d'accusa principale, il medico Sandro Parisi e l'infermiere Carlo Paga: entrambi rispondono di depistaggio «perché al fine di ostacolare e sviare l'indagine in ordine al pestaggio» avrebbero reso dichiarazioni false al Pubblico ministero.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia