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Zes di Gioia Tauro, il grande bluff. Nessun investitore e zero posti di lavoro

A 5 anni dall’annuncio l’area industriale resta un luogo abbandonato

Il retroporto di Gioia Tauro da ben 5 anni aspetta nuovi investitori. Da quando cioè era nata ufficialmente la Zona economica speciale, presentata dall’ex governatore Oliverio a San Ferdinando. In cinque anni il risultato di quell’ambizioso progetto è imbarazzante: non si vedono aziende e non si vedono nuovi posti di lavoro. L’area continua a essere in uno stato di abbandono senza precedenti con pochi servizi e al buio. Al di là della poca attrattività di imprenditori la Zes a Gioia Tauro sconta anche la carenza di servizi per aziende che vorrebbero investire: tra furti continui di rame, impianti elettrici quasi sempre al buio ma in generale uno stato generale che sembra spettrale. E in effetti quelle poche aziende che lavorano lamentano da sempre la mancanza dei servizi minimi per poter operare. Negli ultimi tempi si era profilato un importante investimento di una società di logistica collegata con il colosso mondiale Amazon ma dalle ultime notizie che sono filtrate nei giorni scorsi pare che anche questo vada molto a rilento. In pratica la Zes non ha dato quella spinta che ogni cambio di commissario sembrava dover portare.

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