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La tragedia di Bovalino. “La mia comunità è devastata. E quella strada...”. Il cordoglio di Pino Pipicella, sindaco di Careri: “Proclamerò il lutto cittadino”

«Un’intera famiglia distrutta, mi creda la nostra comunità è devastata. Siamo tutti coinvolti, il nostro è un piccolo paese, è come se fossimo tutti parenti, stiamo vivendo un dramma atroce. In questi momenti è difficile anche tenere un filo logico, deve scusarmi...». Pino Pipicella, primo cittadino di Careri, è un politico di lungo corso, ma la voce è spezzata dall’emozione.

Quella stessa voce però non si incrina quando c’è da annodare i fili della memoria: «Quella strada, la Bovalino-Natile, c’ero io quando siamo riusciti a farla costruire, erano gli anni ‘70 ed era l’epoca di Giacomo Mancini ministro». E qui al cordoglio si stratifica un sentimento più pragmatico, da amministratore, un’amarezza senza rassegnazione: «I tre morti di oggi vanno ad aggiungersi ad altri sette. Fanno dieci. Sono dieci i miei concittadini che hanno perso la vita in quella strada provinciale, che non è mai stata messa in sicurezza. Ecco, vorrei che questa ennesima disgrazia svegliasse chi di dovere. In questi anni abbiamo pianto morti anziani, qualche giovane anche, ma una disgrazia simile non era mai capitata, non è sostenibile, è straziante».

«È mia intenzione – continua il sindaco Pipicella – proclamare il lutto cittadino, anche se per i funerali ci vorrà qualche giorno. Il corpo della ragazzina, Giusy, dovrà arrivare da Reggio, Caterina e Giovanni da Locri, non so quali saranno i tempi, non me li hanno detti».
Il pensiero ovviamente va al papà Bruno Marvelli, e al terzogenito, che proprio a giorni doveva fare la prima comunione: «Non mi faccia dire altro – conclude il sindaco Pipicella – ma spero davvero che almeno questi morti servano a qualcosa. Lo spero, che altro posso dire?».

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