
La Guardia di Finanza ha sequestrato, su decreto del gip di Milano, beni del valore complessivo di 15,8 milioni di euro ritenuti il profitto del traffico di stupefacenti di alcune persone arrestate lo scorso 3 maggio per far parte del gruppo di narcotrafficanti, capeggiato da Bartolo Bruzzaniti, 47 anni, latitante, con relazioni con i broker internazionali campani Raffaele Imperiale e Bruno Carbone. Gli accertamenti economici-finanziari del nucleo pef del GdF di Milano e dello Scico, coordinati dalla procuratrice aggiunta della Dda Alessandra Dolci e dal pm Gianluca Prisco, avrebbe accertato «la riconducibilità ad alcuni associati di molteplici beni, di valore 'sproporzionato' rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta». Tra questi, 11 fabbricati e 22 terreni, tra le provincie di Milano, Como, Novara, Reggio Calabria e Varese, 12 auto, due società.
Il ruolo di Africo
L'associazione a delinquere di stanza in Lombardia, era composta da soggetti appartenenti ad un sodalizio di Africo, che si approvvigionava, tramite broker internazionali di origine campana, di droga importata dall'Olanda, rifornendo nel contempo vari gruppi criminali dislocati in diverse aree del territorio nazionale (Milano, Buccinasco, Cornaredo, Caronno Pertusella, Reggio Calabria, Genova, Roma, ecc.), tra i quali un'associazione operante a Quarto Oggiaro.
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