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Locri, il paradosso dell'elettroencefalogramma... piatto

Uno dei tanti paradossi dell’ospedale: pare manchi da due mesi il “materiale di consumo”. Il comitato: "Devono portarlo da Marte?"

Continuano a far discutere i disservizi all’ospedale di Locri, dopo che la settimana scorsa si era conclusa all’insegna di un moderato ottimismo per i provvedimenti-tampone assunti dall’Asp a seguito della visita del Garante delle Salute per la Regione Calabria Anna Maria Stanganelli, dopo i colloqui intercorsi col comitato “DifendiAmo l’ospedale”. Adesso però è proprio il sodalizio presieduto da Bruna Filippone a denunciare l’ennesima incongruenza, a seguito della quale non risulta possibile, ad oggi, sorttoporsi a un elettroencefalogramma nel nosocomio di via Verga.
«A due mesi dall’assunzione del tecnico – scrivono i membri del comitato – ancora all’ospedale di Locri non è attivo il servizio di elettroencefalogramma a causa della mancanza del materiale di consumo. Ci chiediamo – proseguono – questo tecnico per due mesi cosa abbia fatto visto che è impossibilitato a fare ciò per cui è stato assunto! Ci chiediamo – aggiungono – anche da dove debba arrivare questo benedetto materiale di consumo: dall’altra parte dell’universo?».
Quesiti più che legittimi, i loro. E frutto di una attività costante di monitoraggio e vigilanza dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza all’ospedale di Locri.

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