Non solo furti, ricettazione e sacche enormi di illegalità diffusa. Il “clan degli zingari” di Arghillà aveva alzato il tiro conquistando uno spazio nel mercato dello spaccio degli stupefacenti, forte di un proprio esercito di uomini e del placet della 'ndrangheta di Catona. Di questo scenario sono convinti gli analisti della Procura antimafia e delle strutture investigative di Polizia di Stato e Arma de Carabinieri. Nel processo “Epicentro” il tema è introdotto specificatamente dal Pubblico ministero, Walter Ignazitto, nell'interrogatorio sostenuto dal collaboratore di giustizia Vittorio Giuseppe Fregona (verbale di udienza del 12 maggio).
Il Pm va dritto al punto: «Questi soggetti avevano un controllo legato allo spaccio soltanto di stupefacenti, oppure andavano al di là?». Fregona: «Sì, ma sa... il problema è che a Arghillà non c'è niente. Quindi, c'è poco da gestire. Quindi, gli atti criminali, le gestioni di cosa, se ci son solo case popolari?». Pm Ignazitto: «Per esempio, a proposito di case popolari, sa se i Morelli avevano un ruolo nell'affidamento delle singole case popolari a qualcuno?». Fregona: «Eh sì, questo era un uso comune, ma non solo loro, un po’ tutti si occupavano di case popolari date a qualche amico o a qualche conoscente, o la vendita anche, eh!, la vendita stessa di case popolari». Pm: «Sa se Cosimo Morelli era “battezzato”, nel senso che era uno ‘ndranghetista?». Fregona: «Cosimo Morelli non l'ho mai visto, non l'ho mai associato con i miei occhi, e mai saputo che c'entrasse con Serraino. Io l'ho conosciuto soltanto nell'area di Arghillà. Quindi, posso dissociare i due fratelli da questo punto di vista». Pm: «Allora, Lei dice: Andrea Morelli era un Serraino, Cosimo Morelli...». Fregona: «Era un'altra». Pm: «Cosimo Morelli invece era ‘ndranghetista?». Fregona: «Non gliel'ho mai chiesto. Sì, mi sembra di sì. Ma non so chi aveva dietro».
Il salto di qualità per gli inquirenti coincide con l'ingresso, seppure on compiti operativi di livello inferiore, nelle gerarchie mafiose.
Reggio, processo “Epicentro”: Arghillà tra racket degli alloggi e compravendita di stupefacenti
Processo “Epicentro”: la testimonianza del collaboratore di giustizia Fregona. «I rom al “battesimo di ’ndrangheta? Si capisce dal comportamento e dall’importanza che dà la gente. Se lui si prende certi spazi...»
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