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Il fisco “schiaccia” le piccole imprese: gli artigiani reggini i più tartassati

L’indagine dell’Osservatorio sulla tassazione di Cna. Il presidente Giovanni Caligiuri: «È ora di eliminare le disparità»

Giovanni Cugliari

A Reggio Calabria le imprese artigiane devono lavorare fino al 20 luglio per pagare le tasse. Lo dice un’indagine dell’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese denominata “Comune che vai fisco che trovi” ed elaborata dalla Confederazione nazionale artigiani (Cna). Si tratta di una dettagliata fotografia del peso esercitato dal fisco sul reddito delle piccole imprese e su come questo evolva nel tempo variando nei diversi capoluoghi di provincia italiani.

La Calabria, con un total tax rate del 53,9 per cento, si conferma tra le regioni che pagano più imposte, seguita soltanto da Campania e Molise. A guidare la classifica risultando la più virtuosa il Trentino Alto Adige dove le imprese artigiane in media lavorano fino al 20 giugno per pagare le tasse, mentre nella punta dello Stivale si lavora in media fino al 14 luglio.

Su 114 capoluoghi di regione analizzati, Reggio Calabria occupa il centesimo posto in classifica confermandosi una delle città che più subiscono la pressione fiscale. Seguono Cosenza, dove quanto guadagnato dalle piccole imprese artigiane fino al 19 luglio finisce in tasse, Crotone e Vibo Valentia (12 luglio) e Catanzaro (11 luglio).

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