Violenti, spietati, senza limiti. Tutti di nazionalità georgiana i quattro componenti la gang di balordi che hanno aggredito a domicilio, nella quiete delle campagne di Montebello Jonico, un'intera famiglia davanti a un minore in tenerissima età. Obiettivo chiaro manifestato dal commando dell'Europa dell'Est: agguantare i risparmi custoditi in casa, soldi in contanti soprattutto, e tutti i gioielli o altri oggetti di valore, ora o argento che fosse. Una rapina violentissima per terrorizzare le vittime.
In Tribunale collegiale (presidente la dottoressa Silvia Capone) sul banco degli imputati c'è solo uno dei banditi sotto accusa, il 32enne incastrato ed arrestato dai carabinieri. Identificati ma ad oggi irreperibili gli altri due compari citati a giudizio - 34 anni il primo, 27 anni il secondo -; senza identità la quarta persona. In concorso tra di loro rispondono di «essersi procurati in ingiusto profitto, dopo essersi introdotti alle ore 22.39 del 15 maggio 2021 nell'abitazione sita in Montebello Jonico via Fossatello, dove era presente il capofamiglia, Giovanni Pio, la moglie, la figlia, il genero e il nipotino.
In un attimo si scatenò una nottata da incubo. Il quadro d'accusa sostenuto dalla Procura è pesante come un macigno: «aver colpito Giovanni Pio con due coltellate, una al fianco e una nella regione sotto ascellare» ferendolo gravemente e salvato da un intervento chirurgico; «aver puntato un coltello intorno all'occhio minacciando di cavarglielo»; aver colpito i due uomini ripetutamente con calci e pugni per poi «immobilizzarli con corde e fascette di plastica e nastro da imballaggio»; ed aver minacciato «che avrebbero ucciso tutti», addirittura puntando il coltello sotto il visino del bimbo, «qualora non avessero consegnato il denaro contante e tutto l'oro che tenevano in casa».
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