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Varapodio, la Cassazione annulla la condanna per stalking di Carmine Natale

Accolto il ricorso del difensore del 72enne. La presunta vittima era la badante della madre

La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per stalking a carico di Carmine Natale, accogliendo così il ricorso presentato dalla difesa del 72enne varapodiese.
Nello specifico, la quinta sezione penale della Corte di cassazione, in accoglimento delle richieste dell’avvocato Giuseppe Alvaro del foro di Palmi, ha disposto l’annullamento senza rinvio della condanna che era stata inflitta a Carmine Natale, 72 anni, di Varapodio, già titolare di un’impresa ben avviata nel settore della costruzione di autoveicoli adibiti al trasporto merci.
Natale era stato arrestato e sottoposto ai domiciliari nel 2015 in forza di un’ordinanza emessa dal Gip di Palmi, ed era stato condannato in primo grado alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione con sentenza emessa dal Tribunale di Palmi, che lo aveva ritenuto responsabile del delitto di atti persecutori nei confronti di una donna del luogo, A.M., che lavorava saltuariamente come badante della madre di Natale, e di M.R., amico della donna.
La condanna era stata pronunciata anche per il reato di calunnia ai danni del marito della persona offesa e per il porto illegale in luogo pubblico di un’arma comune da sparo, che sarebbe stata utilizzata per perpetrare una delle reiterate condotte minacciose attraverso le quali si sarebbe esplicata appunto quella di stalking.

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