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Aeroporto Reggio, gli esiti del vertice Mit alimentano polemiche e speranze

Le reazioni all’annuncio della caduta delle limitazioni tecniche nello scalo. Richichi: proclami inutili, non cambia proprio nulla per il “Minniti” Costantino: si rispettino i tempi e si chiuda la pagina della task force

La notizia della cancellazione delle limitazioni dello scalo entro la fine del 2023 alimentano entusiasmo, ma anche polemiche. Il già assessore comunale con delega all’aeroporto, e dirigente del Pd, Francesco Richichi smorza il clima dei festeggiamenti ed etichetta le notizie sul vertice del Mit: «Il proclama di senatori e dirigenti della Lega è privo di consistenza: la testata 15 della pista 15:33 non è mai stata limitata. Le uniche penalizzazioni sono le limitazioni per il vento in coda con pista bagnata introdotte negli anni ‘90 a ragione del manto usurato e di pendenze con ristagno di acqua e fenomeno acquaplanning. Il tutto risolto, già nel 2004, con la nuova pavimentazione: dopo 19 anni ENAC si accorge dell’assurdità di tali limitazioni e le toglie (grazia ricevuta!). Per quanto riguarda la testata 33 (Lato Pellaro) ai dirigenti della Lega è sfuggita una espressione del documento “previo addestramento dei piloti” su un nuovo fantomatico sentiero di avvicinamento. Cioè, non è cambiato nulla. L’unica parvenza di novità potrebbe apparire l’impegno di ENAC a coprire i costi di noleggio di un simulatore di volo, ma i simulatori sono già in dotazione alle compagnie aeree». Contesta Richichi: «I dirigenti della Lega, non hanno la capacità di attivare iniziative per il vero rilancio dell’aeroporto, incentivando con contributi e con agevolazioni la sua riqualificazione, sparano notizie che sanno di scoperta dell’acqua calda».
Nino Costantino profondo conoscitore delle vicende aeroportuali e presidente del movimento Senza Filtro invece riconosce il risultato: «Sarebbe stato necessario farlo nei mesi passati anziché perdere tempo in giri di valzer inutili e nella ricerca di soluzioni improponibili, sbagliate. Adesso è necessario che tutta la classe dirigente della città si unisca nell’intento di rafforzare la capacità operativa di uno scalo necessario a tutta l’area dello Stretto come ha dimostrato l’incendio e la chiusura dell’aeroporto di Catania».

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