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Reggio, litigio mortale nell’area di servizio. Francesco Sapone resta in carcere

Esclusa l’aggravante dei futili motivi «non essendo emerse in modo sufficientemente chiaro le ragioni del precedente alterco»

«Risultano, dunque, integrati i gravi indizi di colpevolezza in relazione alla fattispecie di omicidio volontario contestata. Deve, di contro, allo stato delle acquisizioni, escludersi la ricorrenza dell'aggravante dei futili motivi, non essendo emerse in modo sufficientemente chiaro le ragioni del precedente alterco con la vittima». Resta in carcere Francesco Sapone, il 42enne di Pellaro che nella nottata di follia del 20 agosto, «alle ore 3.45» come risulta dalla relazione di servizio dei poliziotti delle Volanti i primi ad intervenire sulla scena dell'investimento volontario degenerato in omicidio, al culmine di una lite ha travolto due persone, uccidendone una - il 27enne marocchino Mouhssine El Rhannaouj - e ferendone un'altra - il reggino Massimiliano Scuncia. La litigata conclusasi in tragedia si è consumata nel parcheggio dell'area di servizio sulla Statale Jonica “106” a Pellaro. Il Gip Claudio Treglia - dopo l'interrogatorio in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere, alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Domenico Serrao e Giuseppe Marino - ha convalidato il fermo e contestualmente emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Francesco Sapone risponde inevitabilmente di omicidio, ma la sua posizione è stata però “alleggerita” per l'esclusione dell'aggravante dei futili motivi sostenuta nella richiesta dal Pubblico ministero Lucia Spirito.

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