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Reggio, market della droga al Marconi. “Avviso” per quattro indagati

Il procuratore aggiunto Stefano Musolino ha chiuso l’indagine sulla gang dei fratelli Morelli

Per l’accusa avevano allestito un vero e proprio market dello spaccio di sostanze stupefacenti nel palazzotto al rione Marconi-Cusmano dove vivevano i fratelli Vito (addirittura mentre era agli arresti domiciliari) e Gianluca Morelli. Chiuse le indagini, adesso i quattro indagati - Gianluca Morelli (1983), Vito Morelli (1986); Santo Murdaca (1975); Achille Mazza (1965) - avranno 20 giorni di tempo per controbattere alle accuse sostenute dal procuratore aggiunto Stefano Musolino che ha coordinato le indagini dei Carabinieri. E nello specifico gli stessi indagati attraverso i loro difensori -gli avvocati Giacomo Iaria, Attilio Parrelli, Demetrio Pratticò e Santo Iaria - avranno «facoltà di presentare memorie; produrre documenti; depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore; chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine; presentarsi per rilasciare dichiarazioni; chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio».
L'accusa principale è condivisa per le quattro persone sotto accusa: «Perché in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, vendevano, mettevano in vendita, cedevano, procuravano ad altri e commerciavano sostanza stupefacente del tipo cocaina. In particolare, Gianluca e Vito Morelli con il ruolo di organizzatori, gli altri due con il molo di sorveglianti esterni della palazzina di via maresciallo Cusmano numero 4, al fine di segnalare l'approssimarsi di Forze dell'Ordine e dare indicazioni a clienti, gestivano una piazza di spaccio presso il condominio di proprietà pubblica, dove insistevano le case di abitazione dei primi due, alterandone la struttura, attraverso l'inserimento di barriere architettoniche e strumenti di video-sorveglianza, al fine di renderla funzionale ai predetti scopi».

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