
"E’ grave e inqualificabile quanto successo per l’ennesima volta al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Locri, un’aggressione verbale e fisica (20 giorni di prognosi) nei confronti dei soliti operatori sanitari che si espongono a tali atti barbarici solo perché esercitano il proprio ruolo e tutelano la salute di un bacino di circa 140.000 abitanti che in questo periodo si raddoppiano per la presenza dei turisti".
A rendere noti i fatti è il segretario provinciale aggiunto della Cisl Fp, Giuseppe Rubino, che si rivolge all'Asp: "L'accaduto è ancor più grave se si considera la presenza all’interno dell’ospedale del Posto di Polizia che non può essere definito “fisso” in quanto opera solo su mezza giornata; se si considera che l’ubicazione è ben distante dal Pronto soccorso, l’utilità dello stesso non può soddisfare certamente le reali esigenze di tutela degli operatori". Circostanze che sarebbero già state segnalate dalla Cisl Fp. "Nel prendere atto che a tutt’oggi, quanto opportunamente e responsabilmente segnalato, rimane lettera morta, si invita a considerare quanto già chiesto, ad ammettere che il “vuoto” notturno e la distanza che ancora permane per una discutibile ubicazione, hanno reso costoso e meno efficace una conquista dalla quale si dovrebbero ricavare risultati ben diversi in termini di tutela e “presenza” che faccia da deterrente alle intenzioni criminose di chi ancora agisce liberamente ai danni del lavoratori del Pronto soccorso di Locri".
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