«La lenta agonia del gigante buono»: il comitato “DifendiAmo l’ospedale di Locri” che da anni si batte per la reale salvaguardia dei servizi erogati nel nosocomio di via Verga ricorre a questa metafora per evidenziare il persistere della continua spoliazione di servizi e funzioni di quello che da quasi vent’anni è l’unico ospedale di un comprensorio di circa 140.000 abitanti.
La presidente Bruna Filippone e gli altri attivisti, infatti, osservano in un comunicato stampa che «si sono alternati commissari, direttori generali, ma l’opera lenta e inesorabile di smantellamento del nostro ospedale continua senza sosta. Mai come in questo periodo si è arrivati a non garantire i livelli minimi di assistenza. La carenza di personale è il problema principale che fa si che presso la nostra struttura ormai siano davvero pochi i servizi erogati».
È solo il prologo di un lungo elenco di servizi che non vengono più erogati. «La Cardiologia – si legge nella nota del comitato – non effettua più visite esterne, per eseguire un holter cardiaco bisogna rivolgersi al privato, e il servizio di impianto pacemaker è sospeso. La Radiologia ha solo due unità di cui una è il primario e l’altra è in prestito da Polistena. Motivo per cui se bisogna eseguire esami con mezzo di contrasto e non c’è il medico, si viene mandati a Polistena. Liste di attesa per eseguire una mammografia lunghe proprio per carenza di personale, nessuna trasparenza sui tempi medi necessari per avere una prestazione, nonostante ci sia una legge (d.lgs. 33/2013 art. 41, comma 6) che imponga alle aziende sanitarie di pubblicare sul sito aziendale dette informazioni». Dalla nota del Comitato si apprende inoltre che l’unità di Dermatologia è chiusa e che «il reparto di Ginecologia non effettua visite ambulatoriali esterne«.
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