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Incendi, a Reggio 500 interventi in 7 giorni

Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Antonio Casella, commenta i dati di una settimana terribile. Così i pompieri hanno affrontato i tantissimi roghi che hanno messo in ginocchio l’Area Grecanica e la fascia ionica. «La prevenzione? Più controlli degli enti competenti»

«La situazione adesso è abbastanza tranquilla, ma la scorsa settimana è stata molto stressante per tutto il personale con turni massacranti di 24 ore». Il momento peggiore, per adesso, è alle spalle e i vigili del fuoco del comando provinciale di Reggio Calabria possono tirare un po’ il fiato. Dopo una settimana da bollino rosso spiega il comandante provinciale Antonio Casella, con i numerosi incendi che hanno devastato il territorio della Città metropolitana, i 400 pompieri che operano nella provincia di Reggio Calabria sono tornati al lavoro di routine. I vigili del fuoco però restano sempre all’erta perché, per esperienza, sanno che la situazione può precipitare nel volgere di poche ore.

Il comandante Casella siede nel suo ufficio al terzo piano del comando con alcuni documenti in mano, la scorsa settimana nelle stesse ore era impegnato a coordinare la macchina dei soccorsi su un ampio territorio della provincia. «Oggi possiamo dire che è una giornata tutto sommato tranquilla - racconta - siamo impegnati in qualche intervento, ma nulla a confronto con quanto abbiamo dovuto affrontare la settimana scorsa quando siamo dovuti intervenire per spegnere moltissimi incendi scoppiati contemporaneamente. Sono stati giorni veramente difficili, non lo possiamo negare, ma è il nostro lavoro e cerchiamo di farlo sempre al meglio».

Entrando nel merito, nei giorni più caldi dell’emergenza incendi, quando a bruciare erano molti centri dell’area Grecanica e la costa Jonica reggina, sono stati circa 500 gli interventi che i vigili del fuoco dislocati tra il comando provinciale e gli 8 distaccamenti territoriali hanno dovuto affrontare. Una mole di lavoro quasi equiparabile a quello dell’estate di due anni fa, quando andarono in fumo centinaia di ettari di bosco in Aspromonte. Sulla matrice di quei roghi, così come su quelli dell’estate del 2021, il comandante Casella non ha dubbi.

«Dietro c’è la mano dell’uomo senza dubbio – dichiara il comandante provinciale – Noi non abbiamo trovati inneschi, ma il grande numero di roghi, la loro contemporaneità, la lontananza tra un incendio e l’altro ci fa capire che non possono essere naturali, ma sono stati appiccati da qualcuno. Il dubbio può essere tra dolosi o colposi ma, ripeto, dietro c’è la mano dell’uomo». Quando si parla di prevenzione spesso ci si dimentica che per evitare lo scoppio di grandi incendi, i piccoli gesti possono fare la differenza. Poi, però, anche le istituzioni regionali devono fare la propria parte controllando di più il territorio. «Partiamo da un presupposto – sottolinea il comandante Casella – la prevenzione è fondamentale. E quando parlo di prevenzione mi riferisco anche alla pulizia delle strade e dei terreni. Può sembrare cosa da poco, ma non è così. Perché è ovvio che se non si tiene pulito un terreno un innesco, doloso o colposo, può causare gravi danni alimentando incendi che possono diventare anche molto grossi e pericolosi».

Per quanto riguarda la Regione Calabria, il comandante Casella spiega che prevenire gli incendi «non è facile, se lo fosse avrebbero già risolto il problema. La Regione ha competenza sugli incendi boschivi e noi partecipiamo allo spegnimento. Credo che occorra in concorso di vari enti che lavorano insieme coordinandosi e anche dei cittadini come abbiamo spiegato prima avendo comportamenti più diligenti in determinate situazioni. Poi certo, bisogna che gli enti competenti vigilino di più».

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