I telefoni squillano senza sosta. Non è una giornata di emergenze, ma i tre operatori in servizio nel turno mattutino raccolgono le chiamate da tutta la provincia e le smistano ai vari distaccamenti sparsi sul territorio. «Ci troviamo nel “cervello” del nostro comando, se così possiamo definirlo. Nella nostra sala operativa, infatti, giungono le richieste di intervento da tutto il territorio della Città metropolitana» spiega Antonino Costantino, funzionario dei vigili del fuoco di Reggio Calabria.
«È un lavoro molto importante per gestire le emergenze – aggiunge il funzionario provinciale dei vigili del fuoco - perché da qui si coordinano gli interventi garantendo tempestività e linearità nelle risposte». L’acquisizione delle informazioni da parte degli operatori della sala operativa provinciale è il primo passo, importante, per decidere in che modo rispondere alle emergenze. I diversi distaccamenti sparsi sul territorio, di volta in volta, quindi saranno istruiti da parte dei colleghi della sala operativa dei vigili del fuoco di Reggio Calabria sul tipo di intervento da effettuare, sul luogo e sull’entità dell’emergenza.
«I nostri operatori chiedono ai cittadini le informazioni necessarie sul tipo di intervento, per esempio il nome il numero di telefono – continua il funzionario -. Subito dopo, in base alle informazioni e al luogo di provenienza della richiesta di aiuto si decide da quale sede debbano intervenire i nostri mezzi di soccorso. Il comando, quindi, dà una risposta celere alle richieste di aiuto dei cittadini e in base all’entità dell’intervento da effettuare, si decide se inviare una o più squadre, con specialisti diversi in base alla tipologia di emergenza».
Ieri, come detto, non è stata una giornata di particolare apprensione sul territorio metropolitano. Gli uomini dei vigili del fuoco, però, tengono a sottolineare che anche in giornata come quella di ieri l’attenzione da parte degli operatori è sempre massima. Nella fase della gestione dell’emergenza sono importanti anche le informazioni che giungono dagli operatori sul campo per capire come modulare l’intervento. «Spesso, come accaduto stamattina - racconta Costantino - i colleghi ci chiedono l’intervento anche di un Dos, cioè di quella figura specializzata a pilotare dal basso i canadair, a dare informazioni, ai mezzi di spegnimento aerei per fare dei lanci di acqua in modo corretto». «Dopo che la sala operativa risponde alla chiamata di emergenza e acquisisce tutte le informazioni utili per l’intervento - prosegue Costantino – decide da quale posto si deve intervenire. Da un piazzale come il nostro partirà un mezzo con cinque persone. In casi particolari, a bordo ci saranno degli specialisti in determinati settori. Nella settimana degli incendi nell’area Grecanica e sulla fascia Jonica reggina qui c’erano molte di squadre di soccorso. Sono giunti “moduli di colonna mobile” da Lazio, Molise, Basilicata e anche da altre province calabresi e dalla Sicilia. Un aiuto supplementare che è dipeso dall’altissimo numero di interventi che abbiamo dovuto effettuare».
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