Un piccolo passo alla volta. Il nuovo tribunale anche se a rilento sta vedendo completarsi il puzzle burocratico e tecnico.
Il ministero della Giustizia ha definito il cronoprogramma, aumentato la capacità economica per coprire tutti i costi per il completamento dell’infrastruttura e concluso il progetto.
Manca ancora una gara che doveva essere bandita tra giugno e luglio ma di cui non c’è traccia. Da Roma, però, si continua a predicare ottimismo nella speranza di poter riappaltare l’opera ferma da anni.
I 53 milioni di euro necessari per ultimare i lavori del nuovo Palazzo di giustizia sono in cassaforte e sono stati messi al riparo anche gli altri lasciati al Comune per affrontare l’eventuale soccombenza con la ditta Passarelli che si era aggiudicata l’appalto nel 2019.
È pendente infatti il giudizio milionario davanti al Tribunale delle Imprese di Catanzaro.
Senza il passaggio al ministero di via Arenula, che ha messo sul piatto i fondi necessari, così come senza la definizione del nuovo progetto per il completamento del Palazzo di giustizia, la situazione molto probabilmente sarebbe ancora stata ferma agli anni scorsi.
Troppo complessa, infatti, la situazione del nuovo tribunale. Una situazione che si trascina ormai da oltre 20 anni.
Ecco perché si manifesta ottimismo da parte degli amministratori di Palazzo San Giorgio che hanno sottoscritto un accordo con l’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia.
Al momento però non c’è ancora una data certa e per questo motivo si dovrà attendere l’esatta indicazione di tempi per la conclusione del procedimento.
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