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Operazione “Lucignolo” a Reggio: il processo si divide in due tronconi

Nove persone sul banco degli imputati (tutte in regime di libertà): l’abbreviato verso la sentenza, l’ordinario in fase di esame testi del pm

A processo ma tutte in regime di libertà personale le nove persone sul banco degli imputati nei due filoni processuali scaturiti dall’operazione “Lucignolo”, l'inchiesta della Guardia di Finanza e della Polizia metropolitana di Reggio Calabria che ha scoperto le attività del cosiddetto “diplomificio” e nello specifico come al centro di formazione “Unimorfe” con sede e base operativa nel paese di Condofuri (ma con raggio d'azione anche a Roma, Milano, Terracina) fosse possibile assicurarsi, secondo l'impostazione accusatoria, qualsiasi tipo di attestato o certificato - lauree e diplomi, ma anche attestati per l'abilitazione all'insegnamento di sostegno o certificati di conoscenza delle lingue straniere - dopo aver sborsato sostanziosi pagamenti.

Verso la definizione il processo di primo grado con rito abbreviato. A carico dei tre imputati – che a vario titolo rispondono dei reati di associazione a delinquere semplice e truffa – il Pubblico ministero Lucia Spirito ha già avanzato al Gup Irene Giani le richieste di condanna: 4 anni di reclusione a carico di Lucia Catalano (difesa dall'avvocato Michele Vaira del Foro di Foggia) e Vincenzo Coluccio (il primo ad essere scarcerato dal Tdl dopo il rigetto della Corte Suprema di Cassazione sul ricorso avanzato dalla Procura della Repubblica, in accoglimento dell'istanza del difensore, avvocato Leone Fonte del Foro di Locri); 3 anni 6 mesi e 20 giorni nei confronti di Enzo Riggi.

Già registrati gli interventi delle parti civili (per l'università “eCampus” l'avvocato Luciano Creazzo, per la società “645 S.r.l.” l'avvocato Massimo Canale, e i legali di un paio di “vittime” dei presunti raggiri). Già fissate le due date - il 6 e il 20 ottobre - per registrare le arringhe del collegio difensivo. Indicativa la data del 20 ottobre per la sentenza.

Nella fase iniziale del dibattimento il troncone con rito ordinario “Lucignolo”, che alla ripresa post estate delle udienze (il 18 settembre) si proseguirà con l'escussione dei testimoni dell'accusa (ridotta ad una ventina, rispetto al centinaio iniziale, tra investigatori, Polizia giudiziaria e presunte vittime). In Tribunale collegiale (presidente Silvia Capone, giudici a latere Carla Costantino e Claudia Colli) sul banco degli imputati cinque persone tra cui i presunti organizzatori della truffa dei titoli di studio fasulli.
Scarcerate da mesi, su istanza dell'avvocato Leone Fonte, Anna Maria Mangiola, e le figlie Maria Saveria Modaffari (difesa anche dall'avvocato Pasquale Cananzi) e Fortunata Giada Modaffari; Francesca Mollica (difesa dagli avvocati Emanuele Genovese e Angela Commisso); Andrea Bennato (difeso dall'avvocato Massimiliano Cesare Fornari).

Parti Civili: società “645 S.r.l.” (avvocato Massimo Canale); università telematica “Pegaso” (avvocati Giuseppe e Alessandro Iannaccone); università “e-Campus” (avvocato Luciano Creazzo); “CS Consulting Group S.r.l.” (avvocato Michele Vaira); “Uniforma”, associazione culturale di formazione e mediazione linguistica (avvocato Michele Vaira,); “Formamentis” (avvocato Michele Vaira). Tra le parti offese costituitesi in giudizio il Miur.

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