Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La centrale idroelettrica e le altre opere incompiute della grande diga sul Menta. Ma c’è una luce in fondo al tunnel

Storia di un’altra grande incompiuta: il completamento della diga sul torrente Menta ancora oggi rappresenta la scommessa più grande sul fronte dell’acqua, che in città arriva grazie a un by-pass ma che poi in larga parte si disperde in una rete colabrodo

La scommessa più grande sul fronte dell’acqua in città è sicuramente quella del completamento della diga sul torrente Menta. Secondo quanto si legge nel documento della Sorical i lavori principali comprendono la costruzione di una condotta forzata dello sviluppo complessivo pari a circa 8.2 Km, che parte dalla camera valvole in uscita dalla galleria di derivazione in loc. “Monte Cendri” e arriva all’edificio della centrale idroelettrica di S. Salvatore. Nell’ultimo tratto la condotta si percorre in profondità a mezzo di un pozzo verticale, scavato con tecniche “raise boring”, seguito con un tratto sub-orizzontale in galleria, lungo circa 500 metri.
Una storia tortuosa e infinita. «A seguito delle difficoltà finanziarie dell’impresa le lavorazioni sono state sospese a partire da gennaio 2012. Successivamente, causa informativa di interdittiva antimafia pervenuta dalla Prefettura di Vibo Valentia il 27.02.2014, è stato avviato il procedimento di risoluzione contrattuale. Allo stato la condotta forzata, per la parte interrata di lunghezza totale pari a circa 8,1 km è completata per il tratto dalla località “Monte Cendri” fino in prossimità della testa del futuro pozzo verticale, meno di un ultimo tratto di 400 metri. Per quanto riguarda il pozzo verticale, successivamente alla redazione della perizia, è stato deciso lo spostamento della sua ubicazione, consentendo così di accorciare sia la sua profondità che la lunghezza della galleria sottostante. L’iter autorizzativo per la nuova ubicazione ha visto la conclusione delle procedure col rilascio del nulla-osta da parte del Ministero dell’Ambiente del 2012». La condotta forzata realizzata, ammodernata con i lavori di completamento idropotabile, è attualmente utilizzata al fine di alimentare lo schema idropotabile, avendo integrato le opere esistenti con la condotta di adduzione provvisoria detta di bypass e con l’ausilio di disconnessione idraulica. Si è provveduto quindi all’affidamento dei soli interventi minori e dei lavori di completamento delle opere di linea lungo la condotta. Per la parte d’utilizzo funzionale idroelettrico, l’intervento è ancora in corso di attuazione. La realizzazione del pozzo verticale e la posa al suo interno della condotta ad alta pressione rappresentano assieme al completamento della galleria bassa il vero “collo di bottiglia” del progetto. I tempi di completamento del progetto, necessari anche per la sua riattualizzazione, sono fortemente influenzati dallo step esecutivo della realizzazione del pozzo. A tale riguardo è stato redatto uno studio di completamento che riunisce anche l’intervento denominato per l’ultimazione integrale della parte idroelettrica e che è stato posto a base di una proposta inviata alla Regione Calabria. Tenuto conto dei tempi di attuazione, pari a non meno di 24 mesi dalla ripresa delle attività».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia