Mentre il ritorno di Giuseppe Falcomatà sulla poltrona di sindaco si fa sempre più vicino – e con lui quello degli altri amministratori sospesi dalla “Severino” – e la città si appresta a riabbracciare la sua Patrona, che il 9 settembre lascerà la Basilica dell’Eremo per arrivare in Duomo, la politica reggina – Comune e Città Metropolitana – si appresta ad affrontare un autunno di fuoco con tanti problemi sul tappeto che devono essere risolti. A cominciare dallo scontro tra Comune e Arrical (e quindi con la Regione) in materia di smaltimento dei rifiuti accumulati sulle strade e poi sempre attuale c’è la questione dell’Aeroporto dello Stretto (altro scontro tra Comune e la Sacal e quindi con la Regione), senza dimenticare il futuro della Reggina (baluardo del sentiment di tutti i reggini) maltrattata da Saladini, fondo inglese e Ilari… oltre ovviamente all’ordinaria amministrazione che, però, a Reggio Calabria non ha nulla di ordinario.
Gli elettori di centrodestra, oggi, si stanno anche guardando intorno e sono sorpresi dall’attivismo dello “scrittore” Giuseppe Scopelliti, che continua a riempire le piazze presentando il suo libro (“Io sono libero”) e ricordando come era la città di Reggio quando lui era prima sindaco e poi governatore.
È la teoria filosofica di Friedrich Nietzsche dell’eterno ritorno. Succederà anche a Reggio? Falcomatà scalpita, Scopelliti continua a negare un suo ritorno in politica. Fino a quando?
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