Si compone di oltre mille pagine la motivazione della sentenza di appello del filone che ha seguito il rito ordinario del processo scaturito dalla maxioperazione “Tipografic”, anche denominata “Acero bis” o “Millepiedi”, che si è conclusa con 18 condanne, per 106 anni di reclusione, 2 assoluzioni e il rigetto dell’impugnazione proposta dalla Procura antimafia verso l’assoluzione per il reato di associazione mafiosa per 5 imputati.
Il procedimento penale rappresenta il frutto della fusione di due distinti impegni investigativi, uno riguarda il reato di associazione mafiosa «concernente la cosca degli Ursino, operante in Gioiosa Jonica e zone limitrofe», l’altro «inerente la commissione, nel predetto territorio, di numerose ipotesi di usura e di esercizio abusivo del credito aggravate dall’essere state commesse con modalità mafiose ed al fine di favorire l’associazione a delinquere denominata ’ndrangheta», in questo caso operanti anche a Siderno.
Nel processo sono confluiti tre distinti filoni d’indagine.
Gli imputati
Francesco Barbiero 4 anni
Salvatore Buttiglieri 1 anno 4 mesi
Luigi Cherubino 6 anni 6 mesi
Rocco Demasi 4 anni 6 mesi
Giuseppe Demasi 3 anni 6 mesi
Corrado Franzé 4 anni 6 mesi
Rocco Fortunio 3 anni
Carlo Ierinò 4 anni
Giuseppe Jerinò 18 anni
Maria Jerinò 4 anni
Giuseppe V. Infusini 7 anni 4 mesi
Maurizio Logozzo 4 anni
Rocco Macrì 4 anni
Vincenzo Mesiti 4 anni 6 mesi
Rocco Rodinò 12 anni
Salvatore Rodinò 11 anni 6 mesi
Pasquale Scali 4 anni
Nicola Antonio Simonetta 6 anni
Rocco Novembre assoluzione
Santa Ursini assoluzione
Vincenzo Parrelli assoluzione
Vincenzo Sainato assoluzione
Pasquale Zavaglia assoluzione
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