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Galleria Limina sulla Ionio-Tirreno: “gocciolano” molti dubbi sul progetto 2.0 di interventi soft

Mancano informazioni, tutt’altro che fugate le incognite sulla sicurezza. Per fare cessare le infiltrazioni d’acqua servono lavori propedeutici L’Anas li prevede? Al primo calcinaccio caduto, chiusura inevitabile

«Gli interventi di tipo chirurgico di cui si è discusso lunedì in Regione sono destinati a rimuovere quelle parti ammalorate di calcestruzzo che determinano possibili distacchi nell’intradosso della calotta». Il sindaco di Mammola Stefano Raschellà, di professione architetto, fornisce ulteriori dettagli tecnici dell’idea progettuale presentata in cittadella regionale lunedì sera, che, secondo i tecnici di Germaneto, permetterebbe di compiere la prima fase dei lavori di manutenzione della galleria della Limina, limitando le operazioni al turno di notte e permettendo il transito normale in orari diurni. E se il rischio della preventivata chiusura per venti mesi appare scongiurato (specie dopo il via libera del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) rimane da capire qualcosa in più sulle modalità con le quali l’Anas, di concerto con la Regione, vorrà mantenere la sicurezza del traforo, conciliandola con la sua transitabilità che impedirebbe l’isolamento della Locride.

«Stanno rimodulando il progetto nella sua complessità, – ci spiega il sindaco Raschellà – perché l’iter riparte di sana pianta e al momento non si parla di intervento totale sul traforo come era stato concepito in un primo momento, ma solo di operazioni di tipo chirurgico e localizzate». Fin qui Raschellà, tra i pochi amministratori locridei ad avere competenza tecnica sul tema.
A fronte dei pochi dettagli fin qui rivelati agli stessi sindaci, però, rimane il dubbio sulla realizzazione di quella operazione preliminare di irreggimentazione e scolo delle acque che l’ex viceministro delle Infrastrutture Aurelio Misiti, intervistato da Gazzetta del Sud i primi di settembre, definiva assolutamente necessaria e preliminare a qualsiasi altro tipo d’intervento nella calotta. Misiti aggiungeva che «l’opera avrebbe dovuto essere compiuta in fase di realizzazione della galleria ma ciò non avvenne per la sopravvenuta mancanza di risorse».

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