Rubinetti a secco da mesi. L'esasperazione dei cittadini di Arghillà bussa a Palazzo San Giorgio, la casa dei reggini. I residenti chiedono risposte rispetto ad un disservizio che dall’inizio dell’estate ha abbassato e non di poco la qualità della vita di centinaia di nuclei familiari. Una vicenda che assume i connotati di un giallo. Perché da canto loro gli amministratori ribadiscono che stanno facendo di tutto per tentare di sopperire al disservizio: dalle manovre con cui distribuire il prezioso liquido all’attivazione di nuovi pozzi. Interventi che avrebbero dovuto fornire risultati. L’acqua, ribadiscono dal Comune, parte dai pozzi. Solo che non arriva ai rubinetti. E non sono necessari poteri divinatori per capire che ai disservizi si aggiungono anche i sabotaggi ed i furti d’acqua. In questo scenario il delegato all’Idrico, Franco Barreca annuncia la realizzazione di un nuovo pozzo. «Già domani verranno consegnati i lavori all’impresa». Basterà questa operazione, che comunque necessita di due mesi di lavori circa, per restituire la normalità ai residenti di Arghillà rimasti schiacciati da mesi in un circuito perverso.
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