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Reggio, ospedale Morelli: l’iter non finisce mai

Il progetto di ampliamento del presidio ospedaliero dovrà essere assoggettato a Via. Ancora ritardi per la realizzazione dell’operazione di edilizia sanitaria finanziata dall’Inail, che ha mosso i primi passi nel lontano 2015

Un altro step verso la realizzazione dell'opera che dovrebbe rappresentare la svolta nell'edilizia sanitaria dell'Azienda ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli. Per l'ampliamento dell'Ospedale Morelli e la realizzazione della nuova palazzina che ospiterà gli uffici e la foresteria serve un ulteriore adempimento. A seguito di un confronto con la Regione è stato chiarito che l’intervento è soggetto a procedimento di Verifica di assoggettabilità a valutazione d'impatto ambientale poiché prevede “parcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500 posti auto” in un contesto già fortemente urbanizzato. Quindi un ulteriore passaggio per un progetto che sconta già parecchi ritardi. Da gennaio da quando i vertici del Gom hanno avuto un incontro con i responsabili della Regione - che svolge il ruolo di Stazione appaltante - e il gruppo di progettazione Steam srl e Pinearq, per vagliare le modifiche apportate al progetto iniziale, non si hanno più notizie dell'iter che ha mosso i primi passi nel 2005.
Operazione necessaria alla luce delle condizioni in cui versano i due presidi ospedalieri in cui convergono i pazienti di buona parte del territorio metropolitano. La città infatti può contare sull’Ospedale Morelli e sugli Ospedali Riuniti, entrambi facenti parte dell’Azienda Ospedaliera Bianchi – Melacrino – Morelli. La maggior parte delle attività sanitarie (pronto soccorso, terapie intensive, sale operatorie, laboratori, diagnostica di immagine ecc..) sono attualmente dislocate nell’Ospedale Riuniti, che è costituito da edifici costruiti in un ampio arco temporale tra 1920-1980 e come tali presentano gravi criticità e la necessità di costosi interventi di ristrutturazione e adeguamenti alle vigenti normative sanitarie, sismiche, tecnologiche ecc.

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