Oggi ricorre la Festa dei Nonni, una giornata volta a celebrare il ruolo fondamentale che gli anziani svolgono per la famiglia e la società. Con la stagione influenzale alle porte, tuttavia, questa giornata offre anche l’opportunità per accendere i riflettori sulla necessità di proteggere gli anziani dai rischi dell’influenza stagionale.
Ogni anno, si stima che il 50-70% delle ospedalizzazioni legate all’influenza ed il 70-85% dei decessi correlati alla contrazione di questo virus riguardano principalmente persone over 65. La presenza di comorbidità, inoltre, aumenta il rischio di complicanze: il 50% della popolazione tra i 65 e i 75 anni di età soffre di almeno una patologia cronica, percentuale che sale all’75% sopra i 85 anni,.
Le ospedalizzazioni per cause cardiovascolari ed eventi respiratori riconducibili all’influenza sono quantificate in più di 300.000 l’anno. Inoltre, i pazienti anziani sono soggetti anche a rischi a medio-lungo termine, come il pericolo di perdere l’autosufficienza funzionale associata al peggioramento persistente di patologie co-presenti, nonché la conseguente richiesta di un’assistenza continuativa o istituzionalizzazione. La prevalenza di insorgenza di disabilità dopo dimissione ospedaliera è del 30%.
Ciò nonostante sono ancora molti gli anziani in Calabria che trascurano la vaccinazione o decidono di non vaccinarsi: nella scorsa stagione, solo il 62,1% degli over 65 ha scelto di ricevere il vaccino, in leggero calo rispetto all’anno precedente (62,9%). Un dato ancora lontano dai target fissati dal Ministero della Salute, che raccomandano il raggiungimento del 75% come obiettivo a lungo termine (e del 65% a medio termine), mentre del 95% tra gli anziani e i gruppi a rischio, in linea con quanto indicato dall’OMS e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025. Considerato che l’influenza causa fino a 8.000 decessi ogni anno, gli esperti lanciano un appello ora che la campagna vaccinale è ai blocchi di partenza, al fine di aumentare le percentuali di adesione, specialmente legate a questa delicata fascia d’età.
Per la popolazione anziana - la cui risposta immunitaria è più debole - è stato infatti appositamente studiato un vaccino contenente un maggiore dosaggio di antigene, in grado di offrire una protezione superiore rispetto al vaccino tradizionale, pur rispettando gli stessi standard di sicurezza e tollerabilità. Si tratta di un vaccino ad alto dosaggio best-in-class che ha dimostrato di prevenzione del 24% delle infezioni da influenza in più rispetto al vaccino a dose standard negli adulti più anziani in uno studio clinico randomizzato, un'efficacia superiore del 64,4% rispetto al vaccino a dose standard nel prevenire le ospedalizzazioni legate all'influenza e alla polmonite in uno studio randomizzato real-world, una riduzione significativa e costante dei ricoveri per polmonite e malattie cardiovascolari in 12 stagioni influenzali e 45 milioni di pazienti.
Il Ministero della Salute stesso, nella circolare per la prevenzione ed il controllo dell’influenza stagionale 2023-2024, ha raccomandato la somministrazione del vaccino ad alto dosaggio nei soggetti con età pari o superiore a 65 anni.7
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