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Processo alla 'ndrina che operava tra Reggio, l'Aspromonte e Roma: 5 condanne a 4 assoluzioni in abbreviato

L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha colpito la cosca Alvaro di Sinopoli e Cosoleto e la cellula criminale che agiva nella Capitale

Cinque condanne e quattro assoluzioni nel processo con rito abbreviato “Propaggine”, l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha colpito la cosca Alvaro di Sinopoli e Cosoleto e la cellula criminale che operava a Roma. Il Gup di Reggio Calabria, Irene Giani, ha disposto cinque condanne: Franco Alvaro, 11 anni e 4 mesi di reclusione; Ferdinando Ascrizzi, 8 anni e 8 mesi; Raffaele Modafferi, 8 anni; Antonio Rechichi, 11 anni, 1 mesi e 10 giorni; Antonio Versace, 8 anni.

I quatto assolti sono Domenico Alvaro, Giuseppe Modafferi, Eugenio Panuccio, Simone Restuccia. Il Gup ha indicato in 90 giorni <il termine per il deposito delle motivazioni e sospende, durante il periodo suddetto, i termini di custodia cautelare>.
L'operazione “Propaggine” risale alla primavera 2022 quando il pool antimafia di Reggio ha inferto un duro colpo alla ’ndrina Alvaro di Sinopoli, Cosoleto e San Procopio che operava sull'asse Reggio-Aspromonte-Roma. L’inchiesta “Propaggine” avrebbe infatti permesso di scoprire la prima “locale” di ’ndrangheta attiva nella Capitale dal 2015. L'inchiesta “Propaggine” ha inoltre portato, a novembre 2022, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. A Cosoleto, secondo i magistrati, «le elezioni amministrative del giugno 2018 sono state pesantemente condizionate dalla cosca Alvaro».

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