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Biglietto unico sullo Stretto: rodaggio tra luci e correttivi

I dati sull’utilizzo di bus e aliscafo tra Reggio e Messina

Nuove corse e adesso anche una nuova nave, più capiente per garantire il servizio ai tanti pendolari che fanno la spola tra Reggio e Messina. L’operazione del biglietto unico che ha debuttato domenica assieme alla compagnia di navigazione Liberty Lines (che ha raccolto il testimone da BluJet), rappresenta in maniera concreta l’essenza dell’area integrata dello Stretto che da anni anima le progettualità degli amministratori delle città dirimpettaie. Sul fronte reggino l’iniziativa è pensata anche per avvicinare i pendolari all’aeroporto, nell’ottica dell’intermodalità. Non a caso per i passeggeri che utilizzano il biglietto unico sono previste delle code più snelle tanto per i controlli di sicurezza che per l’imbarco dei bagagli.
Certo forse c’è da correggere il tiro su alcuni elementi del servizio. La mattina, dopo la segnalazione di alcuni passeggeri rimasti a terra per l’esaurimento dei posti disponibili a bordo nella corsa delle 6.30 la compagnia ha deciso di utilizzare una nave più grande, proprio per evitare disservizi. Da ieri la prima corsa è servita da un’imbarcazione che conta 330 posti. Anche perché la corsa successiva delle 7.50 lascia un arco temporale scoperto nell’orario chiave per chi deve raggiungere la Sicilia per motivi di lavoro o studio.
Qualche disguido è stato segnalato rispetto alla coincidenza degli orari dei bus tra aliscafo e aeroporto. Ed è successo ieri che un pendolare messinese diretto allo scalo abbia dovuto fare ricorso al taxi perché solo nella prima e nell’ultima corsa è previsto il collegamento diretto verso il “Tito Minniti” dai mezzi di Atam. Ma dall’Azienda di trasporto pubblico metropolitano chiariscono non solo la vicinanza della fermata nell’immediata vicinanza della stazione marittima, ma anche la frequenza di circa 10 minuti delle corse che conducono alla stazione ferroviaria da cui poi partono i collegamenti su gomma verso tutti i quartieri della città, compreso quello dell’aeroporto.
La fase di rodaggio è quella dei correttivi e in ogni caso occorre tempo affinché questo nuovo ticket entri nelle abitudini dei viaggiatori. Ad oggi ne sono stati staccati 23 ma è ancora presto per i bilanci. L’opportunità poi arriva in un contesto in cui i fruitori dei servizi pubblici possono fruire anche dei voucher governativi, strumenti che consentono di utilizzare i mezzi a prezzi agevolate. In ogni caso i primi due mesi del servizio sono una sorta di sperimentazione in cui osservare i flussi ed adottare i correttivi. L’elemento certo da cui partire è che il flusso maggiore è quello nella direttrice Reggio-Messina (il 57% dei passeggeri).
Su questi elementi si continua a progettare. Come spiega l’assessore comunale, Domenico Battaglia che indica l’avvio del biglietto unico «come elemento foriero di cose positive, soprattutto per lo scalo e soprattutto quando verrà incrementata l’offerta volativa».

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