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Reggio, il quartiere Arghillà tra le 15 “Caivano” d’Italia

Un rapporto del Comando generale dei Carabinieri identifica il quartiere a nord della città tra i principali «contesti urbani disagiati»

Triste primato, ma fedele specchio della realtà sociale della nostra città: un rapporto del Comando generale dei Carabinieri identifica Arghillà, il popoloso quartiere della periferia nord della città crocevia di incuria, abbandono ed escalation microcriminalità, tra i quindici «contesti urbani disagiati» sparsi per la penisola italiana.
Unica area in Calabria, Arghillà è stata catalogata come una delle quindici «Caivano d’Italia», il comune della provincia di Napoli protagonista di un'arrogante sfida allo Stato ed alle Istituzioni da parte di camorra e malavita locale.
Tutt'altro che sorprendente l'indicazione di Arghillà tra i 15 «contesti urbani disagiati» d'Italia visti gli indici di illegalità talmente gravi e profondi sotto gli occhi di tutti. Un quadro emergenziale che si ricava dai racconti continui delle cronache dei giornali. Proprio nel quartiere-dormitorio, tra gli spazi comuni dei due giganti di cemento di edilizia popolare - Villaggio sud, meno drammatico; e “Nord”, autentico regno di illegalità e sopraffazione - scorrazzano gang e gruppetti di nomadi, gli specialisti della criminalità diffusa. La loro roccaforte è proprio ad Arghillà, il punto nevralgico delle trattative dopo aver consumato furti d'autovetture e di scooter (ancora praticato il “cavallo di ritorno”, la tecnica di restituire il mezzo rubato al legittimo proprietario in cambio di un sostanzioso “pizzo”) e nelle abitazioni, o dopo aver consumato scippi e rapine ovunque nel cuore di Reggio.

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