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Reggio, il pizzo e le frizioni tra clan: «Gli ho fatto fare brutta figura»

Nelle intercettazioni dell’inchiesta “Atto Quarto” anche la rigida suddivisione del territorio per le estorsioni

«Ogni rione ha la sua cosca di riferimento», faceva notare Libera appena sabato scorso. Ed effettivamente, dalle carte dell’operazione “Atto Quarto”, emerge una sorta di mappatura degli interessi delle cosche su Reggio. Che sono tanto presenti da entrare, inevitabilmente, in contrasto quando viene chiesto il pizzo alla persona “sbagliata”.
Un esempio lampante è ricostruito proprio dalla Direzione distrettuale antimafia nella recente inchiesta sfociata la settimana scorsa in 28 arresti (23 in carcere e 5 ai domiciliari). Protagonisti sono i Libri e i De Stefano, nomi pesanti delle cosche del mandamento centro; lo sfondo è quello del cantiere del parcheggio del nuovo palazzo di giustizia. La squadra mobile della Questura intercetta Antonio Libri detto “Totò”: «A Paolo Rosario De Stefano gli ho fatto fare una brutta figura». Gli inquirenti riconducono il commento a «un tentativo di estorsione che De Stefano aveva posto in essere... senza avvertire i Libri che ne avevano la competenza per territorio».

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