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Locride, l’ambulanza attesa invano? "Ma ai sindaci va bene così..."

Il Tribunale dei diritti del malato su un caso recente. "Se nessuno si indigna, non date colpe a Occhiuto"

La perdurante penuria di autoambulanze per il servizio del 118 nella Locride è al centro di un duro intervento del presidente della locale sezione dell’associazione “Tribunale per i diritti del malato e del cittadino” Pino Mammoliti.
L’avvocato locrese prende spunto dal fatto raccontato da Gazzetta del Sud lo scorso 10 ottobre, ovvero la testimonianza del poliziotto Fabio Ciprioti, in servizio al commissariato di Siderno, che non ha esitato a salvare una anziana donna ferita incontrata per strada, trasportandola con la propria autovettura personale, dopo aver cercato invano di chiamare un’ambulanza del 118.
Un episodio che da un lato ha messo in risalto lo spirito di abnegazione del poliziotto, mentre d’altro canto accresce la rabbia di chi, spesso, deve fare i conti con soccorsi tardivi, anche per via di un parco mezzi che Mammoliti valuta insufficiente: Un episodio anche, aggiunge, che «ha lasciato indifferenti tutti i sindaci del comprensorio. Tanto vero è che nessuna delle autoambulanze (60) provenienti dal mercato dell'usato della Regione Lombardia, sarà assegnata all'ospedale di Locri».
Secondo il presidente del Tribunale del malato, quello di via Verga è «un ospedale che per bacino di utenza e per estensione territoriale necessiterebbe di almeno altre cinque ambulanze. Ma evidentemente – ha proseguito – la esclusione della Locride dall'attenzione e dalla sensibilità della Giunta regionale (un assessore è di Locri e due consiglieri regionali sono della Locride) nemmeno si nota. Eppure – ha proseguito – i disagi aumentano sia per la carenza di mezzi di soccorso di emergenza che di trasporto sanitario».
Da qui alla critica ai vertici dell’azienda sanitaria e ospedaliera il passo è breve.
«Nessuno protesta, nessuno si indigna se – ha scritto sul proprio profilo social – le autoambulanze arrivano con notevole ritardo o se le stesse che dovrebbero servire per trasporto urgente di adulti o bambini, vengono impegnate per trasporto ordinario di farmaci o cartelle cliniche. La colpa – ha chiosato – non è di Occhiuto che ha stabilito di tagliare la Locride dalle priorità della politica per fronteggiare le emergenze sociali. ma – ha concluso – di tutti noi che sopportiamo senza alcuna voglia di reagire. I sindaci in primis»

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