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Monito dell’Antitrust: la norma sull’Ets sarebbe distorsiva per il porto di Gioia Tauro

La questione è stata sollevata da più parti, scatenando la mobilitazione per salvare il porto di Gioia Tauro: la normativa europea sulle emissioni in vigore dall’1 gennaio 2024 avrà come conseguenza – non voluta dal legislatore, ma scontata – la delocalizzazione dell’attività di transhipment verso porti extra-Ue nel Nord Africa. E, al momento, tra quelli ipotizzati non c’è correttivo che tenga davvero. L’hanno detto e denunciato in tanti, in tutte le salse; un coro al quale adesso si unisce l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, il cui presidente Roberto Rustichelli ha messo nero su bianco una serie di osservazioni a tre risoluzioni sul sistema portuale nazionale all’esame della commissione Trasporti della Camera.
L’ultima parte del documento è tutta dedicata alla questione Ets. Sebbene si tratti di «una tappa importante verso il conseguimento degli sfidanti obiettivi di riduzione delle emissioni che l’Unione Europea si è posta», secondo l’Antitrust «l’attuale meccanismo di applicazione della direttiva al trasporto marittimo appare suscettibile di distorcere la concorrenza a svantaggio dei porti italiani e di altri Paesi Ue specializzati nel transhipment». Ed è, plasticamente, il porto di Gioia Tauro, dove l’attività principale – quasi esclusiva – è proprio il trasbordo dei container.
«Attualmente – entra nel merito il presidente della cosiddetta Antitrust – se una nave proveniente da un porto entra-Ue fa scalo intermedio in un porto Ue, prima di raggiungere il proto Ue di destinazione, pagherà il 50% delle emissioni generate nella tratta extra-Ue/Ue e il 100% delle emissioni della tratta Ue/Ue. Nel Mediterraneo concorrono diversi porti europei ed extraeuropei, specializzati nel transhipment, per fornire tale scalo intermedio. Il meccanismo di calcolo dei diritti di emissioni dovuti favorisce nella concorrenza i porti extra-Ue rispetto a quelli Ue, perché effettuando lo scalo intermedio nel porto extra-Ue l’intera tratta fino al porto Ue di destinazione comporterà il pagamento del 50% degli Ets.

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