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Reggio, detenuto in visita ospedaliera con saluti e bacio del familiare

In Tribunale nel processo all’ex direttrice del carcere “San Pietro”. «Incontra la signora, si salutano abbracciandosi»

Tra i presunti favoritismi ai detenuti negli anni di gestione della direttrice Maria Carmela Longo anche un incontro - fugace - con un familiare mentre si recava in ospedale per una visita medica. Incontro, sotto gli occhi degli agenti della Polizia penitenziaria, che è finito agli atti del dibattimento davanti al Tribunale collegiale incardinato per fare luce sul periodo di gestione disinvolta nel plesso “San Pietro”. L'episodio è stato tra i temi delicati affrontati nel controesame del maresciallo capo dei Carabinieri, Francesco Vicario, condotto dall'avvocato Giacomo Iaria, difensore di fiducia dell'ex direttrice oggi sul banco degli imputati. Si parte da un'annotazione di Polizia giudiziaria del 18 gennaio 2017 e si arriva all'incontro con abbraccio incluso (verbale di udienza del 12 ottobre).
Teste: «L'agente era lì in attesa per interloquire col personale medico, e a fianco all’agente si trovava la signora». Difesa: «Quindi, Lei ha sentito che l’agente dava alla signora del “tu”?». Teste: «I toni erano confidenziali, l'ha chiamata per nome. Ho captato queste frasi nel momento in cui la signora e l'agente della polizia penitenziaria percorrevano a ritroso il corridoio, ovvero rientravano, ritornavano verso diciamo il pianerottolo dove ci sono gli ascensori, e io ero lì presente, e mentre transitavano davanti a me, ho captato queste frasi, posto che c'ero solo io e qualche altro diciamo paziente o infermiere. Quindi, l'ambiente era chiuso, è stato facile captare queste... cioè, o meglio, ho avuto modo di captare queste battute. La signora rimane diciamo in attesa presso il pianerottolo dove ci sono i vani ascensori, e sale il detenuto accompagnato questa volta dall'agente della polizia penitenziaria di cui prima, più altri due. Si incontrano nei pressi dell'ascensore del secondo piano. Al piano si incontrano, al piano, al secondo piano del reparto cardiologia, il detenuto, accompagnato dai tre agenti di scorta, incontra la signora, si salutano abbracciandosi con uno scambio di baci, e basta».

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