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Reggio, Istituto di profumeria. Il Consorzio vuole gli atti

Anche il bergamotto ha le sue... spine. Il Tar ha condannato il Comune a svelare dov’è finito oltre 1 milione di euro

Una storia singolare. E anche incomprensibile. Mentre cresce l'interesse per il bergamotto di Reggio Calabria, come testimonia il successo dei giorni scorsi della manifestazione “Bergarè”, i principali ostacoli alla valorizzazione di questa coltura peculiare dell’area ionica reggina sembrano venire proprio dalle istituzioni che dovrebbero sostenerne e agevolarne lo sviluppo. È, infatti, di questi giorni la sentenza con cui il Tar Calabria ha disposto l'accesso agli atti in favore del Consorzio di Tutela del Bergamotto a seguito della mancata ostensione di alcuni documenti richiesti al Comune e al Sindaco nella qualità di delegato del Governo per il Decreto Reggio.
Ricostruiamo la vicenda. È noto che del bergamotto, in particolare dell’essenza che si ricava dai suoi frutti, vengano fatti numerosi impieghi alimentari, igienici, farmaceutici... Ma, storicamente, il maggior valore aggiunto è l’utilizzo dell’essenza per la realizzazione di prodotti cosmetici e in particolare di profumi. Del tutto naturale, quindi, volere valorizzare anche questo specifico utilizzo dell’olio essenziale, le cui ricadute, economiche e occupazionali, oggi, vanno a tutto beneficio di realtà fuori dal territorio reggino, prevalentemente in Francia. Oggi, ai bergamotticoltori reggini ritorna solo una piccola quota della ricchezza che nasce dal frutto che essi producono. Da qui un mirato progetto del Consorzio del bergamotto, già qualche decennio addietro, di completare la filiera del bergamotto attraverso la creazione di un istituto di profumeria proprio in città, di modo che i bergamotticoltori, e più complessivamente il tessuto produttivo reggino, possano ottenere una quota maggiore di valore aggiunto in termini sia economici che occupazionali. Idea che si è rivelata vincente, considerato che, all’interno del “Decreto Reggio”, il Ministero delle Aree Urbane, nel 1989, dispose un finanziamento pari complessivamente a poco più di 8 milioni euro per la creazione a Reggio di un Istituto internazionale di profumeria, cosmetica ed aromi naturali, nonché del Museo del bergamotto.
A questo punto, entra in scena il Comune, poi Città metropolitana, nella persona del Sindaco quale funzionario delegato del Governo alla attuazione del Decreto Reggio. Il Comune, dopo un lungo percorso amministrativo, con un decreto del 2009, approvava il progetto esecutivo per la realizzazione dell’Istituto internazionale di profumeria, cosmetica ed aromi naturali, progetto per la cui redazione lo stesso Consorzio di tutela aveva anticipato delle ingenti somme a favore di un gruppo di di professionisti del settore.
Il Ministero, con proprio decreto, stanziava un primo congruo importo per avviare la realizzazione del progetto, accreditando in favore del Comune oltre un milione di euro. Tuttavia, da allora, nonostante i solleciti da parte del Consorzio, i relativi fondi non sono mai stati posti nella effettiva disponibilità del Consorzio medesimo.

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