Reggio

Sabato 18 Maggio 2024

Ospedale di Locri, sul caso Amodeo ora tocca all’Asp

«Dobbiamo apprezzare chi come Amodeo si batte per una sanità pubblica efficiente senza sotterfugi, mettendo la sua professionalità e competenza per una sanità a misura di persona. Conosciamo la sensibilità della direttrice generale Di Furia e siamo certi che farà suo l’appello di Amodeo perché è tempo di sviluppare pienamente la Cardiologia dell’Asp di Reggio Calabria». È uno dei passaggi fondamentali della nota con cui Rubens Curia, infettivologo e già direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia, sostiene la battaglia avviata dal primario di Cardiologia degli ospedali “spoke” di Polistena e Locri Vincenzo Amodeo. Curia, da portavoce e fondatore del movimento che da anni conduce una meritoria attività per migliorare l’offerta sanitaria calabrese, ribadisce con forza che «Comunità Competente sta con Enzo Amodeo» e lo fa ricordando i contenuti della «forte, coraggiosa e concreta lettera» da lui diffusa contro «i molti muri di gomma invisibili», inviata lo scorso 3 novembre e che, secondo Curia «va sostenuta dalle istituzioni sanitarie regionali e dal management aziendale». Di tenore caustico è poi il commento dell’associazione “Tribunale per i Diritti del Malato e del Cittadino”, il cui presidente Pino Mammoliti ha sottolineato quella che reputa l’eccessiva tendenza accentratrice della direttrice Di Furia. «Ieri (lunedì, ndc) – ha scritto – si è tenuta una riunione all’ospedale di Locri tra dirigenti medici (cardiologi) l’ex e neo-primario facente funzioni e la nostra manager. Sembra – ha proseguito – che grazie alla presenza della dirigente ospedaliera tutto si sia risolto in un “chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto, scordamose u passato, simo a Locri paisà”». Non dissimile la reazione del Corsecom Sanità e dei comitati “DifendiAmo l’ospedale” e “Pro Casa della Salute” di Siderno. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio    

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