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L’Ue: nessuna deroga per il porto di Gioia Tauro

Rischio collasso per il porto: un portavoce della Commissione risponde ai quesiti più spinosi sul “caso Ets”

Com’era prevedibile non ci sarà alcun passo indietro sulla direttiva Ets, che tanto rumore ha provocato a Gioia Tauro in relazione alla possibile perdita di traffici, perché l’unico armatore che fa arrivare le navi in Calabria non ha tutti i cargo adeguati alle nuove normative sull’ambiente.
Abbiamo chiesto direttamente alla Commissione Europea, che ha risposto tramite un portavoce. Sull’ipotesi che ci siano in agenda provvedimenti di deroga per lo scalo calabrese, la risposta sembra chiara – in negativo – anche perché il provvedimento è stato approvato la scorsa primavera con l’assenso di gran parte delle forze politiche presenti nel Parlamento Europeo.
La direttiva Ets rischia di penalizzare il porto di Gioia Tauro. C’è spazio per un’esenzione?
«Nell’ambito del Green Deal europeo, abbiamo adottato diverse proposte legislative per rendere il settore del trasporto marittimo più pulito e sostenibile. Queste nuove misure, inclusa l’estensione del sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione Europea (Ets) al trasporto marittimo, sono necessarie poiché abbiamo bisogno che tutti i settori contribuiscano con la loro giusta quota al nostro sforzo di decarbonizzazione. L’industria marittima accoglie favorevolmente l’inclusione del settore nell’Eu Ets poiché offre flessibilità nel rispettare gli obblighi di riduzione delle emissioni e perché dovrebbe stimolare gli investimenti per decarbonizzare il settore. L’Eu Ets non distingue tra navi Ue e navi non Ue. Nel gennaio 2024, sarà esteso per coprire le emissioni di Co2 di tutte le grandi navi (di stazza lorda pari o superiore a 5.000 tonnellate) che entrano nei porti dell’Ue, indipendentemente dalla bandiera che battono. Il sistema riguarderà il 50% delle emissioni derivanti da viaggi che iniziano o terminano al di fuori dell’Ue (consentendo al paese terzo di decidere un’azione adeguata per la quota rimanente di emissioni), il 100% delle emissioni che si verificano tra due porti dell’Ue e quando le navi si trovano all’interno dei porti dell’Ue».
La Commissione valuterà le proposte compensative richieste dal governo italiano?
«Questa non è una tassa. Lo scambio di emissioni apporta flessibilità che garantisce che le emissioni vengano tagliate dove costa meno farlo e genera entrate che i governi nazionali possono reinvestire nella transizione verde».

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