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Al porto di Gioia Tauro si festeggia il battesimo della MSC. Salvini: "Sostenibilità? Non a colpi di tasse"

Tra i presenti il patron del gruppo armatoriale Gianluigi Aponte, il ministro Salvini e il presidente della Regione Occhiuto

Sul palco della cerimonia di battesimo della Msc Celestino Maresca, che coincide con il trentennale dell'accordo di programma quadro sul porto e dunque con le attività del terminalista Mct, è appena salito il ministro Salvini: "La sostenibilità non si ottiene a colpi di tasse - ha affermato - ma è semplicemente un regalo ad altre potenze economiche. Questa non è transazione ecologica ma un suicidio, andrò fino in fondo. Chi invita la politica a unirsi - ha precisato - mi trova d'accordo". Per poi aggiungere: "Così come il porto di Gioia è importante per l'Italia intera, anche il ponte di Messina sarà un corridoio unico che unirà la Sicilia all'Europa. Facciamo in modo che oggi sia la giornata del "si" ma che non si chiuda oggi pomeriggio. Al popolo del "si" dico: facciamoci sentire più spesso perché quello del "no" è minoritario ma ben organizzato mentre chi è per il "si" anche se la altra grande maggioranza, è spesso silenzioso".

All'ombra delle gigantesche gru e della maestosa imbarcazione due grandi stand, quello principale è più ampio in cui si sta svolgendo la manifestazione e un altro per i successivi momenti conviviali, ospitano tutte le più alte autorità regionali e territoriali; civili e militari e il management dell'azienda terminalista Med Center Container (Mct) che orbita nel gruppo Msc.

Presenti anche il patron del gruppo armatoriale Gianluigi Aponte, il presidente della Regione Occhiuto; il presidente dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Andrea Agostinelli, la madrina della cerimonia Angela Maresca. In questo momento è proprio Gianlugi Aponte a prendere la parola presentando la nuova portacontainer che farà parte di una flotta di 14 navi di ultimissima generazione e ricordando la figura del comandante Celestino Maresca.

Foto e video di Attilio Morabito

Maccarini (Msc): "Gioia Tauro non si ferma"

"Gioia Tauro non si ferma": sono le parole di Paolo Maccarini direttore di Til, braccio terminalistico del gruppo Msc, intervenuto alla cerimonia di battesimo della Msc "Celestino Maresca" subito dopo il patron Gianluigi Aponte evidenziando che l'obiettivo dell'azienda è quello di raggiungere i 7milioni di Teus movimenti. Maccarini ha esordito ricordando il periodo drammatico dei licenziamenti di massa del 2017 al porto di Gioia Tauro scongiurato proprio dal subentro del gruppo Msc alla guida dello scalo calabrese rilevando la totalità delle quote in Mct. "Da allora è stato un crescendo" - ha rimarcato il manager soffermandosi sul robusto piano di rilancio che dal 2019 ha visto innanzitutto il reintegro di tutti i lavoratori licenziati e poi ben 220 milioni di euro investiti nell'infrastruttura calabrese, primo hub in Italia e fra i primi in Europa, con l'acquisto di gru tra le più alte e performanti al mondo e di mezzi
di piazzale. "Siamo passati da 813 dipendenti - ha precisato Maccarini - agli attuali 1260 attivando un indotto di circa 4mila lavoratori e da 2milioni di container movimentati ai 3 milioni e mezzo di oggi. Prevediamo - ha concluso - l'arrivo di altre 6 gru, di ulteriori 20 mezzi di piazzale e altre importanti opere infrastrutturali".

Agostinelli (Adsp): "Si apra un tavolo ministeriale"

Dopo di lui, la parola è passata al presidente dell'Autorità di Sistema portuale Andrea Agostinelli, durissimo sulla questione direttiva Ets: "a noi non fa effetto la maestosità della "Celestino Maresca" - ha esordito - a Gioia Tauro siamo abituati bene ospitando anche due navi per volta di queste dimensioni e a pieno carico. Il nostro è un porto modernissimo e fantastico grazie agli investimenti del privato ma anche a quelli pubblici, con dei fondali da sogno che progettiamo di approfondire ulteriormente. Abbiamo anche la ferrovia - ha aggiunto - e avremo prestissimo un polo per le riparazioni navali. Rappresentiamo un’eccellenza meridionale al servizio della logistica. Oggi avrebbe dovuto essere la giornata dell'orgoglio calabrese ma una direttiva europea rischia di tagliarci le gambe. C'è la necessità, ancor prima di una revisione, che i sei porti europei sia riconosciuta la par condicio rispetto a TngerMed e ai porti nordafricani che continueranno ad operare indisturbati. È una direttiva che non ci piace - ha continuato Agostinelli - ma ho fiducia che con l'azione della politica e con il dialogo si possa ancora rimediare. Non abbiate paura- ha poi detto rivolgendosi ai portuali - non resterete soli. Chiedo ufficialmente al ministro Salvini e al governatore Occhiuto di aprire una discussione con un tavolo ministeriale". A seguire, in questo preciso momento, ad intervenire è proprio il presidente della Regione Occhiuto che si sta soffermando sulla necessità di diversificazione delle attività per il porto di Gioia Tauro, oggi solo hub di transhipment, e di sviluppare soprattutto la logistica.

 

 

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