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Addio commosso alla dottoressa di Seminara uccisa a colpi di fucile a S. Cristina: "Francesca Romeo amava la vita"

Una folla commossa di amici, colleghi, conoscenti si è stretta intorno ai familiari e soprattutto al marito, che si è comprensibilmente sottratto ai microfoni facendosi già trovare all’interno della chiesa di Sant’Anna

“Abbiamo bisogno di fermarci e riflettere su ciò che accade, sulla vita che è dono di Dio e della quale nessuno di noi è padrone. Ma, ancora oggi, esistono i Caino: quando l’uomo comprenderà che non può assolutamente sostituirsi al Creatore sarà troppo tardi”. Sono le parole di ferma condanna pronunciate ieri pomeriggio dal parroco don Mimmo Caruso nella sua omelia ai funerali di Francesca Romeo, la dottoressa seminarese uccisa sabato mattina a colpi di fucile mentre rientrava a casa in auto, insieme al marito Antonio Napoli, anche lui medico, dopo il turno di continuità assistenziale prestato a Santa Cristina d’Aspromonte.

Una folla commossa di amici, colleghi, conoscenti si è stretta intorno ai familiari e soprattutto al marito, che si è comprensibilmente sottratto ai microfoni facendosi già trovare all’interno della chiesa di Sant’Anna, nella frazione Sant’Anna di Seminara, paese dove la coppia risiedeva, e uscendo a fine esequie da una porta laterale. Presenti, tra i rappresentanti istituzionali, il sindaco di Seminara, Giovanni Piccolo; il presidente del Civico consesso, Carmela Gioffrè; i consiglieri Giuseppe Marafioti e Antonio Savo; il primo cittadino di Santa Cristina, Salvatore Papalia con una delegazione di consiglieri, l’Ordine dei medici. Per la Regione, il Garante della Salute, Anna Maria Stanganelli. E, ancora, l’ex sindaco seminarese Salvatore Costantino e il medico scrittore Santo Gioffrè.

Don Caruso ha dapprima ricordato la figura della dottoressa Romeo: “amava la vita - ha rimarcato - e la condivideva sempre con tutti, sorridente, accogliente e disponibile; entrava nelle case dei suoi assistiti in punta di piedi, consegna a tutti noi una vita umana e professionale carica di bene”. Poi, rivolgendosi alla comunità ha aggiunto: “la morte non ha mai l’ultima parola. In questi giorni, preghiere, fiaccolate, rispetto significano che noi tutti crediamo che l’amore dura più della stessa vita; diciamo “no” ad ogni forma di violenza perché la violenza genera violenza”.

Visibilmente provato anche il sindaco Piccolo: “la nostra - ha detto - è una comunità devastata dal dolore; spero che gli inquirenti riescano a far luce quanto prima su questo delitto, sarebbe la migliore risposta che si possa dare al territorio. Da Sant’Anna - ha concluso - può e deve partire un grido di ribellione e di riscatto che dia l’esempio”. Infine, ribadisce l’urgenza di accendere i riflettori sulla tutela degli operatori sanitari la Garante Stanganelli: “ho già scritto a tutti i presidenti degli ordini dei medici calabresi chiedendo il loro supporto nell’individuare e prevenire situazioni di pericolo”. La salma della dottoressa Romeo, scortata da polizia e carabinieri, è stata tumulata nel cimitero di Seminara.

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