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Studi epidemiologici, la sanità di Reggio è apripista

La città di Reggio Calabria, o almeno alcuni dei quartieri maggiormente esposti sotto il profilo ambientale, saranno oggetto di uno studio epidemiologico inerente la diffusione e l’incidenza di tumori tra la popolazione. Si tratta del primo importante risultato assunto dall’ufficio del garante per la salute della Regione Calabria, all’interno del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, voluto dalla garante regionale Anna Maria Stanganelli.
«Abbiamo fatto nostre, e trasformato in un progetto di ricerca, le sollecitazioni e i timori manifestati al nostro ufficio dai cittadini e dai comitati di quartiere di Mosorrofa, Sala di Mosorrofa, Mortara, Marconi, Arghillà e San Gregorio. Verificheremo – ha spiegato Anna Maria Stanganelli – l’eventuale tossicità di alcune zone, oggetto di roghi di rifiuti abbandonati e discariche abusive, e l’incidenza di alcune patologie».
Allo studio parteciperanno, a titolo completamente gratuito i ricercatori del Cnr. Con Giovanni Tripepi, dirigente di ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Reggio Calabria, collaborerà Fabrizio Bianchi, associato di ricerca nell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa. Sarà il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria a fornire i dati epidemiologici del territorio, che riguarderanno il periodo che va dal 2018 al 2022.
«Credo che le istituzioni debbano stare, soprattutto su questi temi, tutte dallo stesso lato – ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà –. È un approccio al quale noi ci accostiamo con grande spirito di collaborazione. Mi auguro che la città di Reggio Calabria possa rappresentare un test positivo aprendo la strada ad analoghe ricerche anche nelle altre province calabresi, rilanciando l’idea di uno studio che riguardi l’intero comprensorio regionale».
«Saranno i numeri che analizzeremo e vaglieremo con l’aiuto dei ricercatori – ha spiegato Stanganelli – a fornirci indicazioni circa la correlazione tra incidenza di neoplasie tra la popolazione e il degrado ambientale».

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