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Un’opera faraonica con Gioia Tauro futuro centro energetico del Paese

Rigassificatore e piastra del freddo, la genesi e le prospettive. Il mega impianto è progettato su un’area di circa 47 ettari

Alla fine quello che sembrava un sassolino lanciato dall’ex ministro alle Infrastrutture, Giovannini, quando disse che a Gioia Tauro si sarebbe effettivamente realizzato il rigassificatore, è diventato realtà. Contro tutti i pronostici, il sito di Gioia Tauro è diventato improvvisamente e definitivamente un sito energetico di interesse nazionale. E addirittura punto di riferimento per la svolta “green” del Governo, tanto è vero che all’esito della riunione di lunedì sera del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al Decreto Energia, il titolare del dicastero dell’Ambiente Picchetto Fratin ha dichiarato: «In piena coerenza con il nostro Piano Nazionale Integrato Energia e Clima sosteniamo quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo ad esempio importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di energia elettrica e gas. Vogliamo accelerare lo sviluppo delle rinnovabili verso gli obiettivi 2030 spingendo le Regioni a realizzare impianti di rinnovabili con un fondo per opere compensative. Approviamo inoltre una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse».

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